Gio04182024

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Giro d'Italia Muggiò-Pinerolo: super Trentin, la maglia rosa Kruijswijk in controllo prima dei giganti alpini

 

 

Matteo Trentin, con un finale esplosivo, ha vinto la tappa più lunga del Giro. Ha raggiunto Gianluca Brambilla e Moreno Moser nel finale per superarli agli ultimi 300 metri. Steven Kruijswijk ha controllato il gruppo dei favoriti per la Generale sulle rampe finali prima dell'arrivo di Pinerolo, prima delle prossime due tappe alpine di alta montagna.

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Download: video intervista a Steven Kruijswijk e Matteo Trentin

RISULTATO FINALE
1 - Matteo Trentin (Etixx – Quick-Step) - 240 km in 5h25'34", media 44,230 km/h
2 - Moreno Moser (Cannondale Pro Cycling Team) s.t.
3 - Gianluca Brambilla (Etixx – Quick-Step) s.t.

MAGLIE

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Steven Kruijswijk (Team Lotto NL - Jumbo)
  • Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida - Giacomo Nizzolo (Trek - Segafredo)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Damiano Cunego (Nippo - Vini Fantini)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin - Bob Jungels (Etixx - Quick-Step)

CLASSIFICA GENERALE
1 - Steven Kruijswijk (Team Lotto NL - Jumbo)
2 - Esteban Chaves (Orica Greenedge) a 3'00"
3 - Alejandro Valverde (Movistar Team) a 3'23"
4 - Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) a 4'43"
5 - Ilnur Zakarin (Team Katusha) a 4'50"

LE PILLOLE STATISTICHE

  • Prima vittoria al Giro per Matteo Trentin: con lui sono 5 i nuovi vincitori nelle ultime 5 tappe. Era successo per l’ultima volta nel 2013, dalla 7^ all’11^ tappa: Adam Hansen, Alex Dowsett, Maxim Belkov, Rigoberto Uran e Ramunas Navardauskas
  • Un vincitore per le lunghe distanze: tre delle otto vittorie da Pro di Matteo Trentin sono giunte in gare/tappe più lunghe di 230 km: la 7^ tappa del Tour 2014 (234,5 km); la Paris - Tours 2015 (231 km: corsi a 49,641 km/h) e la tappa di Pinerolo (240 km)
  • 5^ vittoria italiana in questo Giro. Una quinta vittoria per i corridori di casa è sempre importante per evitare il ripetersi del 1989, l’edizione con meno vittorie italiane nella storia della Corsa Rosa (4)
  • In questo Giro la Etixx-Quick Step ha vinto 4 tappe con 3 atleti diversi (Kittel, Brambilla e Trentin) ed ha indossato la Maglia Rosa per 6 frazioni, sempre con tre atleti diversi (Kittel, Brambilla e Jungels)



DICHIARAZIONI CONFERENZA STAMPA
Il vincitore di tappa, Matteo Trentin: “Ho cominciato a credere alla vittoria di tappa a 350 metri dall'arrivo quando ho visto che non avevano lanciato ancora la volata. Non sono stato un solo metro con loro. È stato fondamentale essere passati sull'arrivo una volta prima del finale. C'erano due grandi corridori davanti: Moreno [Moser] ha vinto molto ed ora sta tornando a quel livello. Gianluca [Brambilla] sta andando fortissimo sin dall'inizio della stagione. Quando sono partiti il mio obiettivo è stato quello di arrivare in cima alla prima salita con il minor distacco possibile. Con Gianluca davanti non ho dovuto tirare assieme a [Nikias] Arndt, [Sacha] Modolo e [Ivan] Rovny. Ad un certo punto sono riuscito a staccarli e chiudere il gap. Non credo che Moreno mi abbia visto arrivare da dietro, Gianluca lo sapeva via radio ed ha smesso di tirare perché stavo raggiungendoli”.

La Maglia Rosa, Steven Kruijswijk: “È stata una tappa lunghissima. La mia squadra ha lavorato alla perfezione: due compagni hanno tirato in pianura ed Enrico [Battaglin] ha tirato tutta la salita. Sapevamo che una fuga sarebbe arrivata in fondo ed anche quali squadre e quali corridori ne avrebbero fatto parte. Nel finale il Giro è di solito più facile da prevedere. Abbiamo controllato e siamo rimasti al sicuro. Ero il leader della mia squadra sin dalla partenza, ho sempre avuto quel ruolo nel team. La Maglia Rosa mi da certamente più sicurezza, mi sto godendo ogni momento. Credo di aver reso la corsa molto interessante la scorsa settimana. Da allora sento il calore dei tifosi italiani, non credo di avergli rovinato la festa. Non vedo l'ora di correre domani e sabato. Mi sono allenato molto su salite lunghe come quelle che affronteremo ed ho dimostrato la scorsa settimana che rendo bene sulle grandi altitudini”.




Tappa n. 19 – Pinerolo - Risoul – 162 km
Tappa di alta montagna, con la Cima Coppi e arrivo in salita. I primi 80 km sono un lunghissimo falsopiano a salire fino a Casteldelfino, dove inizia la salita alla Cima Coppi del Colle dell’Agnello (2744 m). Seguono quasi 40 km di prevalente discesa che portano a Guillestre ai piedi della salita finale. Da segnalare alcune gallerie attorno al km 135.

Ultimi km
Ultimi 13 km interamente in salita, pendenza media attorno al 7% con 15 tornanti. Strada dalla carreggiata particolarmente ampia e in buono stato. Rettilineo di arrivo all’8%, di 150 m, largo 6 m su asfalto.


PUNTI D'INTERESSE
PINEROLO – km 0

BAGNOLO PIEMONTE – km 15
È una località nota per la “pietra di Luserna”, materiale in varie tonalità di grigio, impiegato nelle costruzioni che caratterizzano anche edifici della zona come il complesso feudale di Malingri con un vasto parco.

BARGE – km 19 e REVELLO – km 31
Seguono Barge, con il castello e la torre, e Revello con la grande abbazia cistercense di Staffarda, stile romanico-gotico con il primo nucleo che risale alla fine del 1100. Si è sempre in pianura dominata dall’imponente sagoma del Monviso.

SALUZZO – km 39
Si supera il ponte sul Po e s’incontra Saluzzo. È città distinta da una lunga storia che ha trovato peculiare espressione nei quattro secoli del suo marchesato. Conserva nella parte collinare la struttura medievale che culmina nella splendida ambientazione del Castello, detto anche Castiglia, con case quattrocentesche ed epoche successive, distinte dal rosso del cotto, scalinate, strette vie. La parte che si è sviluppata dal 1800 è invece sul piano. Città di cultura e arte ha nella Cattedrale dell’inizio del 1500, Casa Cavassa, palazzetto di pregio e la chiesa di San Giovanni i luoghi di maggiore pregio.
Silvio Pellico (1789-Torino 1854), scrittore, poeta, patriota, autore del famoso libro “le mie prigioni” e Giambattista Bodoni (1740-1813 Parma), incisore, tipografo e stampatore, il creatore dei notissimi caratteri tipografici che propongono il suo cognome, sono nativi di Saluzzo.

VERZUOLO – km 46 e PIASCO (traguardo volante) – km 50
Si apre quindi il paesaggio della Val Varaita, zona di lavorazione del legno, con il passaggio da Verzuolo con il Castello, dove nel 1950 è nato Flavio Briatore, personaggio di vari interessi in diversi settori. Poi Piasco (TV di tappa) dove un dato connotativo è la costruzione delle arpe, strumento musicale al quale qui è dedicato pure un museo. Venasca, dove la strada inizia a salire, poi Brossasco e Frassino, tipiche località lungo il corso del Varaita, territorio che conserva tradizioni e lingue occitane e dove, fra le attività agricole, occupa un posto di rilievo quella della lavorazione del legno.

SAMPEYRE (traguardo volante) – km 75
È Sampeyre (TV di tappa) il centro di riferimento della valle, sorge in un’ampia conca verde e, nell’attuale economia, privilegia l’aspetto turistico per vacanze attive, con varie opportunità fra le quali la MTB, rispetto ad altre tradizionali attività che comunque permangono.

CASTELDELFINO – km 86 e CASTELLO (zona rifornimento) – km 91
In zona c’è la nota pineta dell’Alevè che, interessando altri comuni, è la più grande estensione di pino cembro in Italia, fra le più vaste d’Europa. Qui sorge pure la centrale elettrica alimentata dall’invaso artificiale del Lago di Pontechianale, o Lago del Castello.

PONTECHIANALE – km 92
Pontechianale è un comune sparso con capoluogo in località Maddalena, che nella soprastante località di Chianale presenta un abitato inserito fra i “borghi più belli d’Italia”.
A Chianale il Giro d’Italia aveva già aggiudicato l’arrivo della Varazze-Valle Varaita del 1993 vinta da Marco Saligari. Altro arrivo (1995), con traguardo obbligato d’emergenza per la valanga improvvisa sull’Agnello che aveva sommerso varie vetture della carovana in testa alla corsa (senza conseguenze per le persone, fortunatamente) che erano dirette all’originario traguardo di Briancon. A Pontechianale fu primo lo svizzero Pascal Richard. Altro arrivo nel 2003 con vittoria di Dario Frigo.

COLLE DELL’AGNELLO (Cima Coppi) – km 106
Il Colle dell’Agnello (Cima Coppi, m.2744) è la terza salita, in termini di altitudine, d’Europa dopo l’Iseran (m.2770) e lo Stelvio (m.2758). Un cippo segna il confine con la Francia.

FONTGILLARDE – km 117 e MOLINES-EN-QUEYRAS – km 122
La Francia si prospetta con la valle del Queyras che propone splendide visioni d’importanti cime e piacevolissime località, in ambiente naturale suggestivo e armonizzato nel quadro d’alte cime, riconosciuto quale “parco regionale naturale”, ritrovabili dopo la prima parte di discesa. Il fondovalle è percorso dal torrente Guil e la valle è anche indicata come Valle del Guil. Il primo abitato si trova poco sotto i duemila metri, si tratta di Fontgillarde. Quindi la tappa passa per Molines-en-Queyras, ricco di piste di sci di ogni genere.

CHÂTEAU-QUEYRAS – km 132
È sede dell’omonimo, poderoso Castello posto su uno sperone.

GUILLESTRE – km 149
Situata nel fondovalle, fra il valico del Vars e quello dell’Izoard, presenta la bella chiesa in pietra e altre caratteristiche costruzioni. Mont Dauphin affacciata sulla sommità del pianoro roccioso alla confluenza del Guil e della Durance, con la sua fortezza, costruita dal famoso architetto Vauban alla fine del secolo XVII ed è oggi classificata come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Dal suo passato militare di cittadella inespugnabile, la fortezza del Monte Dauphin (costruita con pietra di marmo rosa di Guillestre) ha mantenuto un gruppo architettonico di mura e bastioni, e all’interno delle fortificazioni l’arsenale, la polveriera, le caserme militari e il coro della chiesa di Saint-Louis. La fortezza ospita anche abitazioni, fontane, lavatoi, e spazi verdi che invogliano a camminare. Lungo le mura, si gode un magnifico panorama sui paesaggi montuosi circostanti.
Sébastien Le Prestre marchese di Vauban (1633-1707), noto in genere solo come Vauban, è stato uno dei più grandi ingegneri militari di tutti i tempi. Fu specialista nella progettazione delle fortificazione e contemporaneamente innovatore delle tecniche di assedio tanto da far nascere il detto “Fortezza progettata da Vauban mai presa, assediata da Vauban sempre presa” e da dire lui stesso “Non esiste una fortezza imprendibile, ci sono solo attacchi mal progettati”. Precursore delle tecniche architettoniche di difesa passiva come i bastioni in terra e l’adattamento del progetto al terreno progettò fortezze in tutta la Francia e influenzò l’architettura militare in tutto il mondo fino alla Grande Guerra.

RISOUL (GPM) – km 162
Nella zona del traguardo sorge una moderna e grande struttura, ben inserita nella situazione paesaggistica, importante riferimento per le molte attività, in ogni settore, che la località riserva e offre agli ospiti. È una stazione ricca di moderni impianti per la pratica dello sci, in tutte le specialità, così come per le altre attività sulla neve con strutture ricettive moderne e ben inserite nel contesto delle tipiche abitazioni del luogo.
Il Tour de France, nel 2014, ha proposto la tappa Grenoble-Risoul 1850 con la vittoria del polacco Rafal Maika e maglia gialla indossata da Vincenzo Nibali che trionfò poi a Parigi.

 

Ufficio Stampa RCS Sport