Ven03292024

Aggiornamento:11:36:17

Back L'altro pedale Pista Filippo Ganna entra nella storia dell'inseguimento con il record del mondo 3.59.636.

Filippo Ganna entra nella storia dell'inseguimento con il record del mondo 3.59.636.

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Record del mondo in 3.59.636 e titolo di campione del mondo per Filippo Ganna questa sera al Velodromo St Quentin di Parigi. Nella finale ha battuto l'altro azzurro, Jonathan Milan, in una sfida emozionante e crudele. Anche per Milan, quella di questa sera, è stata la miglior prestazione personale di sempre con 4.03.790 e conferma che dietro a Pippo c'è tanto altro.

Un successo atteso, un record che ha sorpreso, e che arriva a pochi giorni da quello ottenuto a Grenchen sull'ora. Il piemontese ha ufficializzato solo ieri sera la sua partecipazione ed anche questa mattina, al risveglio, non sembrava essere in una delle sue migliori giornate. Evidentemente il campione sentiva l'impegno e stava cercando tutta la concentrazione necessaria per scaricare sui pedali la sua forza con un rapporto mostruoso 67x15.

Ganna ha abbassato di circa 3 decimi il record realizzato dall'americano Ashton Lambie, al quale sottrae anche il titolo mondiale che aveva conquistato nel 2021 a Roubaix proprio a sue spese. La differenza tra il record di Ganna e quello dell'americano sta tutta nei circa 2000 metri di dislivello, quelli che dividono il livello del mare di Parigi dall'altura di Aguascalientes, dove Lambie ha segnato il suo limite, nell'agosto del 2021, non in gara ma in un tentativo certificato dall'UCI.

Il neo campione del mondo non ha mai nascosto, in questi anni, di guardare con interesse al 'muro' dei 4', ma ha sempre ritenuto fondamentale abbatterlo a livello del mare, in una gara ufficiale. L'ha fatto oggi davanti ad un pubblico che non ha mai smesso di incintarlo.

A livello personale si tratta della 2^ medaglia in questo Mondiale, dopo l'argento nel quartetto di ieri (Ganna, Moro, Milan, Consonni, Lamon), e la 6^ per l'Italia dopo quelle di Martina Fidanza (oro Scratch), Quartetto femminile (Oro Alzini, Guazzini, Fidanza, Balsamo e Consonni), Rachele Barbieri (argento eliminazione) e Jonathan Milan (argento inseguimento individuale).

 

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DICHIARAZIONI: "Ho cercato di scaricare sui pedali tutta la rabbia delle critiche ricevute dai Media e sui social" - le parole di Pippo che evidentemente è rimasto segnato dagli attacchi ricevuti dopo la crono di Wollongong. "Quella di oggi è stata una delle giornate più intense della mia carriera e pensare che, questa mattina non volevo fare l'insegumento e andare in vacanza. Ci hanno pensato i miei compagni ad incitarmi, spronandomi a provarci. Li ringrazio, loro ed il pubblico, che quando ha capito che potevo battere il record non ha lesinato il supporto" .

LA SFIDA: Milan era partito molto bene e sembrava aver guadagnato un buon vantaggio che è andato a sfiorare il secondo. Poi, nel corso dei giri è iniziato lo spettacolo di Superpippo che ha stritolato nella sua morsa l'amico e avversario: "Sono salito in pista e la falsa partenza mi ha destabilizzato mentalmente, ma ho controllato la situazione con la respirazione". Sulla location che nel 2024 vedrà le Olimpiadi: "Speriamo di tornarci. E' una pista molto veloce che mi piace".

Sul rivale: "Ci siamo parlati promettendoci battaglia fino alla fine. Uno scontro molto bello e di alto livello che mi ha motivato. Nel primo chilometro è stato fantastico, ma ero pronto alla battaglia. Con lui c'è amicizia e rispetto e credo che sarà con noi nei prossimi anni".

Medaglia d'oro e fasciato nella maglia iridata è in seguito tornato a parlare della bici costruita da Fausto Pinarello per l'ora. "Speriamo di migliorarla ulteriormente. E' un mezzo fantastico, da gestrire in partenza, ma poi una volta lanciata è velocissima, molto differente rispetto alla precedente".

L'azzurro parla anche dei problemi che lo hanno afflitto in questi giorni, con la schiena dolorante e ferite al soprassella. "E' stato un periodo denso e Filippo non può arrivare sempre dappertutto, anche se la testa aiuta nei miracoli. Forse dovrei fare più palestra, ma questo lo valuteremo in futuro, dove mi vedo più concentrato sull'attività su strada. Magari metterò un paio di chili di muscoli, non penso certo da dimagrire, in salita non andrò mai forte".

MILAN: Deluso Jonathan Milan, il friulano non ha nascosto il suo disappunto iniziale, anche se, smaltita l'amarezza, ha letto più attentamente il verdetto. "Ho effettuato la mia miglior prestazione ed è un nuovo passo avanti. Stavo bene con una partenza di ritmo. Eravamo sempre vicini, ma poi a 9 giri dalla fine mi ha superato mantenendo un ritmo alto. Ci tenevo a questo mondiale e a vincere la maglia iridata. Devo guardare le cose da un altro punto di vista: 2 medaglie e un futuro da costruire". Alla domanda sulla possibiel stanchezza di Ganna: "Lo immaginavo un po’ più stanco".

Una serata indimenticabile per Marco Villa, CT con il cuore diviso a metà: “Indimenticabile è la parola corretta. Sono felicissimo. Chiudiamo una settimana incredibile, iniziata con il record dell’ora e finita con un altro record sui 4.000 metri. Sono contento per Pippo e dispiaciuto per Jonathan, che non dimentichiamo ha chiuso in 4.03”, a 22 anni, e il futuro è suo”. Alcune dettagli sulla sfida: “Jonny è partito forte, non per nulla gli affidiamo anche le partenze nel quartetto, ma Pippo con l’esperienza ed il lavoro svolto negli anni ha saputo rimontare. Ricordo che per farlo ha dovuto battere il record del mondo”.

Presente pure il Presidente FCI, Cordiano Dagnoni. "Mi aspettavo il titolo, il record invece è una sorpresa. Complimenti a tutti". In gara oggi anche Michele Scartezzini nella corsa a punti, dove ha chiuso 9°, Elisa Balsamo è invece 10 nell'Omnium.

In questa giornata di trionfo passa quasi in secondo piano l'ottima prova di Matteo Bianchi, nel chilometro, che in giornata aveva fatto segnare il nuovo record italiano in 59.460. C'era attesa per il 21 enni di Bolzano che era accreditato della seconda prestazione nelle qualifiche. Oro che va all'olandese Hoogland in 58.294. "Per ora pratica un altro sport" le parole dell'azzurro.