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La festa del ciclismo veronese a Valeggio sul Mincio

 Q0A008027 11 2022 Valeggio Vr Festa Del Ciclismo Veronese PEZZO,ZOCCATELLI,SALVOLDI RICONOSCIMENTO SPONSOR Photo Credit Photobicicailotto

 

 

Quattro titoli mondiali (Elia Viviani, Lorena Zocca, Camilla Bertossi, Efrem Bonelli), tre europei (Viviani, Martino Pini 2 nell’handbike), 19 italiani, 6 triveneti, 27 regionali, 70 società iscritte, 142 gare organizzate dicono che anche nel 2022 la Verona ciclistica può gioire. Il presidente provinciale Diego Zoccatelli, in apertura della tradizionale Festa del ciclismo di fine stagione, al palasport di Valeggio sul Mincio, sottolinea anche “un calendario gare importante, tra i più completi a livello nazionale, con il ritorno di alcune storiche che mancavano da tempo, nonostante le sempre maggiori difficoltà logistiche, economiche, burocratiche e di reperimento sponsor”, le quattro manifestazioni su pista al velodromo San Lorenzo di Pescantina “per il quale resta la speranza che si riesca a rifare il manto con la consapevolezza che, se dovessimo fermarci, sarebbe difficile ripartire” e, ancora, “i progetti avviati con privati per dotare il Centro di materiali, vedi bici e componentistica, per sviluppare sempre più l’attività”. Ai quali va aggiunto quello denominato V-Ales/in bici con gli amici che vede coinvolti in un unico gruppo con gli atleti di Barbieri e Valeggio, due società da anni predenti nel territorio, anche ragazzi affetti da disabilità intellettiva. Dalle prime esperienze, si è rilevato in questi ulimi miglioramenti nelle qualità fisiche, potenziamento degli aspetti cognitivi e psichici e sviluppo di competenze relazionali.

Non ci sono, però, solo i numeri a fare grande una stagione. Ricordato che “il numero dei Giovanissimi è sempre ottimo grazie, soprattutto, a bmx e mountain bike, in un panorama che vede sempre più difficile e pericoloso portare i ragazzini ad allenarsi sulle strade” e, pertanto, “la necessità di avere sempre più percorsi protetti”, Zoccatelli, a fine 2022, pone l’accento su un problema emerso da qualche tempo, che riguarda il rapporto tra dirigenti e genitori. “Il termine dirigente – afferma Diego – racchiude quella persona tesserata della società che può svolgere determinate mansioni e che rappresenta un gruppo che sulle spalle si porta responsabilità e storia. Ci sono nuove leve che si mescolano con dirigenti storici e che devono avere l’umiltà di imparare, sperimentare, sbagliare ma capire l’errore”.

Il presidente avverte che “i nostri dirigenti non sono delle figure genitoriali, non danno cose materiali, ma ci sono nelle vittorie e nelle sconfitte, quelle che aiutano a migliorare”. “Danno lezioni di passione, non di vittorie come vorrebbero i genitori – rimarca Zoccatelli -. Il dirigente capisce il pericolo e se una cosa è fattibile e può legarsi con i principi societari, mentre un genitore, colto dall’enfasi per il proprio figlio, ben difficilmente può essere distaccato e obiettivo”.

Alla base del ciclismo, insomma, si avverte sempre più che “i piccoli atleti sono trattati come dei piccoli lord, schiavi dell’estetica, delle bici, delle ruote, del posizionamento in sella e si rivelano troppo fragili per gettare il cuore oltre la fatica”. Proprio la fatica, invece, è essenza del ciclismo ed è su quella che si può costruire un futuro in bicicletta. Guai pensare di avere in casa un futuro campione alla prima vittoria tra Giovanissimi o Esordienti. Ed i ruoli tra dirigenti e genitori devono rimanere ben distinti. “Il compito di un genitore – ribadisce Zoccatelli – è di far mancare qualcosa perché il talento non si compra, al massimo può svilupparsi con l’allenamento”.

La Festa del ciclismo di domenica prossima, 27 novembre al teatro di Valeggio, tradizionale manifestazione di chiusura della stagione con le premiazioni ai tanti atleti che, su strada, su pista, in mountain bike, nel bmx, nell’handbike, in ogni categoria dagli amatori ai professionisti hanno conquistato titoli, vinto i Gran premi promozionali indetti dal comitato provinciale, onorato il ciclismo italiano ed i riconoscimenti a sponsor senza i quali ben poco si potrebbe fare, testimonierà, ancora una volta, la forza del movimento veronese e dei suoi dirigenti.

 

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Edoardo Salvoldi, il c.t. più vincente del ciclismo italiano, ha onorato la Festa. E' stata l'occasione per una breve intervista.

Salvoldi, come è andata la prima stagione? “E’ stato un anno da prima elementare in un mondo che avevo sempre vissuto indirettamente. Mi è servito per conoscere una realtà con numeri importanti e molto variegato. Ci sono tante squadre che hanno una vocazione più promozionale, tante altre più orientate verso l’agonismo e il risultato. E’ senza dubbio la categoria che lega in modo trasversale tutta l’Italia, la prima internazionale che dà la possibilità di fare esperienza all’estero”.

Per la prima volta nella storia, l’Italia ha vinto quest’anno Mondiale e Europeo nell’inseguimento a squadre juniores. “Abbiamo fatto buoni risultati, soprattutto su pista. Per contro, bisogna ammettere in umiltà che come sta succedendo nel ciclismo italiano su strada, anche qui siamo in un momento di difficoltà”.

Dal 2023 i rapporti saranno liberi:“E’ un argomento molto controverso con pareri contrapposti. E’ una scelta fatta a livello internazionale e bisogna adeguarsi. Starà alla competenza dei diesse capire e decidere a quale livello di competitività potranno accedere i ragazzi”.

C’è tendenza a far passare gli juniores direttamente al professionismo: “A mio personale parere il passaggio diretto è precoce. Per quanto stiamo vedendo, non è solo prerogativa di talenti e fenomeni, ma sta diventando una consuetudine. Bisognerà trovare contromisure, tipo allungare di un anno la permanenza tra gli juniores e bloccare il passaggio tra i prof. Sarebbe una buona soluzione anche per poter lavorare su un ragazzo per tre stagioni”.

Bisognerà ragionare anche sugli Under: “Altra categoria in difficoltà perché servono risorse da World Tour visto che tante hanno inserito una formazione development, contro le quali è difficile essere competitivi”.

Verona è stata per anni leader tra gli juniores: “Ha tuttora squadre come Autozai Contri, Ausonia, Assali Stefen tra le migliori in Italia. Come calendario, Verona è molto presente. Quando venivo a correre qui ricordo un livello sempre molto molto alto”.

Renzo Puliero
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