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Pierpaolo Addesi: dopo il falso doping avrebbe voluto abbandonare, oggi è tornato più forte che mai

Torrevecchia Teatina - I sogni dei tempi omerici hanno una qualità straordinaria. Quelli dei tempi moderni nascono dalla psicologia: fioriscono nell’ombra che ci accompagna, rivelano le nostre ansie e dolori, rispecchiano la tumultuosa complessità del nostro passato. Mentre i sogni omerico posseggono una vita autonoma, preesistono e sono estranei all’esistenza dei sognatori. Quello di Pierpaolo Addesi, 36 anni, ciclista paralimpico categoria C5 è un sogno moderno, ma anche di qualità straordinaria. Colpito da focomelia, una grave malformazione congenita che causa uno sviluppo parziale degli arti. Nel suo caso è il braccio sinistro ad esserne interessato. Appassionato di ciclismo, ha cercato di trovare nella due ruote la possibilità di alleviare la fastidiosa menomazione e la voglia di dimostrare a tutti che anche con un handicap fisico si può essere protagonisti in questa affascinante attività sportiva che è il ciclismo.

Il tricolore Pierpaolo Addesi in azione alla Gf Costa d'Amalfi

Nove titoli italiani paralimpici nelle specialità strada, pista e cronometro, le due medaglie conquistate ai Campionati Parapanamericani in Colombia nel 2007, argento su strada e bronzo nella prova contro il tempo, mentre alla Paralimpiadi di Pechino grazie al suo temperamento e potenzialità si sacrificò per i compagni di squadra nella prova in linea vinta poi da Fabio Triboli. Poi l’inatteso e forzato stop alle Paralimpiadi di Londra.

Un incidente che avrebbe potuto distruggere la carriera di questo appassionato ciclista, ma chi è capace di lottare contro le avversità della vita, di superare i problemi fisici, non si arrende ad un nuovo capitolo negativo. Così Pierpaolo Addesi continua a svolgere l’attività con la forza di un leone ferito che vuol continuare a vivere e a dimostrare di essere uno dei re della foresta. Nella Kyklos Abruzzo di Marco Piersante e Gabriele Marchesani trova uno splendido gruppo coeso e pronto al sacrificio e l’opportunità di lavorare per preparare al meglio gli obiettivi della stagione 2013 e le Paralimpiadi di Rio. “A settembre volevo smettere – confessa Addesi - poi con il tempo la voglia è tornata e sopratutto tutta quella tristezza si è trasformata in rabbia. Quando i miei figli si sono accorti che non mi stavo piu allenando, che la mia bici era ferma già da diverso tempo hanno cominciato a farmi delle domande: Papà ma non ti alleni più? papà ma quando fai la prossima gara? papà ma con la nazionale non ci vai più? giuro che mi veniva solo da piangere........Un giorno mi hanno confidato una cosa: "papà sai che noi a scuola ci vantiamo che tu sei un campione? . Ho capito che i miei figli avevano percepito tutto, avevano intuito che il loro papà si era arreso. Li ho capito che dovevo rialzarmi. Ho ricominciato ad allenarmi, ho ricominciato a credere che qualcosa di buono posso ancora fare per me, per i miei figli, per la mia compagna, per la mia famiglia e per tutte le persone che mi sono state vicino”.

Dal 10 al 14 Aprile Addesi ha partecipato ad un collegiale con la Nazionale a Castiglione della Pescaia, un occasione per ritrovare i compagni di sempre, ma anche l’amaro ricordo di quello stop in azzurro: “Partecipare al collegiale di Castiglione della Pescaia è stato per me molto importante, vuol dire che ho lavorato bene nei mesi scorsi conquistando ancora una volta la fiducia dei tecnici federali. Ho potuto testare il mio stato fisico e l’efficienza del lavoro svolto sino a questo momento, insieme a tanti amici. Ho avuto ottime sensazioni, anche se sono cosciente che il mio programma stagione prevede di raggiungere il massimo della formazione nei mesi caldi, quando si terranno le prove di Coppa del Mondo ”.

“Non nego di puntare alla conquistare della maglia iridata in Canada, ma vorrei far bene anche alla prima prova di Coppa del Mondo in programma il prossimo 7 Giugno a Merano, poi una settimana più tardi la prova spagnola di Segovia, il 7 Luglio proverò a riconfermarmi nel tricolore strada e in agosto, il mondiale canadese. A tutto questo – sottolinea Addesi – va aggiunto il lavoro e i sacrifici che dovrò svolgere annualmente per preparare l’Olimpiade di Rio”.

Ma, come già detto, Pierpaolo Addesi è ciclista appassionato, tenace e testardo, sospinto da un’irrefrenabile voglia di far bene che domenica lo porterà a gareggiare a Spilimbergo (PN), alla Tilimet Marathon Bike, prima prova dell’Italian MTB Awards che assegnerà  i titoli tricolori Mtb Paralimpici (partenza ore 10,30 sulla distanza di 25 chilometri).

“Per me è la prima gara in MTB della stagione 2013. Non è la mia specialità, ma sono spinto da un gran desiderio di rimettermi in gioco, di dimostrare a me stesso che il mio valore atletico ed umano è inalterato. Ci tengo a sottolineare, che non devo dimostrare nulla a nessuno, ma soddisfare la mia passione per lo sport delle due ruote e la voglia di misurarmi anche in discipline che sino a questo momento non ho mai praticato”. Benedetta passione eterna