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Ca'del Poggio in aiuto della Protezione Civile con i professionisti Modolo e Vendrame

 

 

Uno sprint incerto sino all’ultimo metro e poi il colpo di pedale decisivo, arrivato - non a caso - da chi di ciclismo se ne intende. E’ Lino Bet, imprenditore di Santa Lucia di Piave, classe 1938, grande appassionato di bici (è anche consigliere della U.C. Trevigiani), il vincitore dell’iniziativa benefica lanciata da Ca’ del Poggio e da Sacha Modolo e Andrea Vendrame.

 

 

Nella puntata del 22 aprile di Aperisocial, l’aperitivo virtuale organizzato dal ristorante & resort di San Pietro di Feletto sui propri canali Instagram e Facebook, i due ciclisti trevigiani hanno offerto le loro maglie per un’asta destinata a finanziare un progetto della Protezione civile di Conegliano.

 

La sfida, a colpi di rilanci, si è conclusa il 1° maggio e ha visto prevalere Lino Bet su Antonello Dalla Cia e sul Fan Club Pinarella. Bet, per le maglie dei due ciclisti, ha offerto complessivamente 690 euro. Un altro appassionato, che preferisce restare anonimo, ha devoluto all’iniziativa 310 euro, portando così la raccolta dell’asta di beneficenza ad un totale di 1000 euro.

 

La somma è stata consegnata nel pomeriggio di oggi, lunedì 4 maggio, a Gabriele Padoan, presidente della Protezione civile di Conegliano – Associazione “Cavalieri dell’Etere”. Tra i presenti all’incontro, Alberto Stocco, titolare di Ca’ del Poggio, Sacha Modolo e Andrea Vendrame, Lino Bet e Fabio Chies, sindaco di Conegliano.

 

Grazie all’impegno di Alberto Stocco, di Sacha e Andrea e alla generosità di Lino Bet, il nostro territorio ha ancora una volta saputo fare squadra nel segno del grande ciclismo, realizzando un significativo progetto di solidarietà – ha commentato il sindaco Chies -. Il ricavato dell’asta di beneficenza contribuirà al completamento della cucina mobile che presto sarà messa a disposizione della Protezione civile di Conegliano”.

 

La cucina mobile – ha aggiunto il presidente Padoan – sarà dedicata al ricordo di Sandro Steffan, un nostro stimato collaboratore che di mestiere costruiva proprio cucine e che, più di ogni altro, ha creduto sin dall’inizio in questo progetto”.