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Cinzia Donati: "Il successo dipende dagli obiettivi"

Pesaro – Determinazione, ricerca del benessere fisico e un’umorismo senza confini sono le priorità della bancaria, nonché “nonnina volante” Cinzia Donati. Si avvicina allo sport delle due ruote nel 1991, ma a seguito di pressanti impegni lavorativi è costretta a rimandare il suo impegno in sella al cavallo d’acciaio. Così nel 2010 Cinzia Donati, mamma di Andrea e nonna di Akela, ritorna in sella determinata a conquistare gli obiettivi che si è prefissa. E visto che il “successo dipende dagli obiettivi” per Cinzia Donati è sicuramente soddisfatta del suo impegno nel mondo delle due ruote amatoriali

- Quando hai iniziato a gareggiare? Chi ti ha spinto a salire in bicicletta e chi ti ha regalato la prima bicicletta?

“Gareggiare, che parolone rivolto a me, comunque la mia prima garetta è stata il medio della via del Sale del 2011 alla quale ho partecipato grazie ad un amico al quale dovrò essere perennemente riconoscente; a salire in bicicletta  mi ha spinto il piacere di fare sport senza velleità agonistiche (pallavolo, corsa, arrampicata, sci) e la mia determinazione. Entrando nell'età critica per una donna.......ho capito che dovevo fare assolutamente qualche cosa per  vincere  io e poi ho iniziato a fare le cose in modo più serio sempre grazie allo stesso amico. La mia prima bici me la sono regalata da sola proprio per poter iniziare a provare questa esperienza”

Come riesci a far coesistere l’attività ciclistica, gli allenamenti con la vita di tutti i giorni che richiede un’ impegno particolare alle donne?

“Solo con una grande forza di carattere riesci a far conciliare il tutto, avendo ben presente che il lavoro è molto importante ma non tutto, che tu puoi essere di aiuto (magari poco), ma di aiuto e non di peso agli altri, se hai il coraggio di capire che i tuoi spazi sono importanti per una serenità mentale che contribuisce anche alla tua salute fisica. Dormire, non esiste più, oppure il giusto necessario, in quanto andare in bici richiede anche sacrifici di questo genere, alzarsi presto al mattino.

Quanto vale il successo di una ragazza?

“Il successo, dipende dagli obiettivi, il mio è dare tutto quello che è nelle mie possibilità, e' bello misurare se stessi e vedere dove riesci ad arrivare, senza risparmiarti, con il piacere, ed il divertimento, di riuscire, potrei anche essere soprannominata  "la nonnina volante", ma sempre nonnina sono.

-  Eppure la consistenza dei premi è ben diversa tra uomini e donne?

“È bello ricevere dei riconoscimenti, premi, ma la cosa più importante è sapere che tu stessa vali e quindi la consistenza del premio lascia il tempo che trova. L’unica cosa che vorrei aggiungere è solo quello che riguarda le categorie, perché una nonnina di 56 anni come me deve competere con donne molto più giovani. Forse è ora di aggiungere una categoria Over 50”

-  Quali sono i programmi per la stagione 2013?

“Il programma è quello stilato dalla società, poi ci aggiungiamo via del Sale, Nove Colli, Straducale, Giro della Romagna, Gran Fondo del Tartufo.  Per me quest’anno parte una nuova esperienza nel mondo gran fondo, quindi posso solo dire testa bassa e pedalare.

-  Come sei approdata alla Royal Team?

“Diciamo che è nato tutto grazie ad un gruppo di amici veramente eccezionali (tutti), ma soprattutto grazie a Maurizio che mi ha invitato a far parte di questo  gruppo e ha dato un ulteriore senso alla mia scelta di darmi al ciclismo. Con loro è iniziato un modo diverso di andare in bici, molto più organizzato, con uscite di squadra e programmi di allenamento. Tutto questo ha portato ad avere nuovi stimoli”.