Gio05162024

Aggiornamento:02:42:14

Back Strada Arnaldo Priori ci racconta il tricolore ciclocross Udace

Arnaldo Priori ci racconta il tricolore ciclocross Udace

Bussalla (Genova) - Da oggi abbiamo il piacere e l'onore di ospitare nel nostro sito alcuni articolo redatti dalla graffiante penna di Arnaldo Priori, responsabile del sito "L'Udacino": www.newsciclismo.com/ud/; che narra l'attività che si sviluppa intorno all'Unione ovvero l'Udace C.S.A.In. Priori oltre a curare il sito L'Udacino e anche apprezzato speaker anche quest'anno impegnato in alcune gare a carattere nazionale, 23 gennaio Europeo a Castelseprio VA, 6 febbraio italiano a staffetta a VI, poi italiano di MTB a Gola Secca VA, italiano strada dei veterani e gentlemen a Como, italiano di 2° serie a Pavia.

 

C’era molta attesa per l’italiano di ciclocross di Busalla, la Liguria meta non abituale del crossismo Udacino, aveva già ospitato manifestazioni tricolori, quando le magli si assegnavano a località diverse, i media avevano enfatizzato un’organizzazione degna di tale evento, ma sono stati pochi coloro che hanno ascoltato il canto delle sirene, ed infatti 153 partenti sono a memoria mia il dato più basso fatto registrare in una gara tricolore che ha avuto il suo punto clou nel 2001 a Villa Guardia, quando gli organizzatori in concerto con la giuria dovette dividere le partenze dei super gentlemen iscritti in due centurie. Il percorso, ottimamente segnato, anche se il tricolore latitava (ma è un dettaglio coreografico) necessitava di intervento con decespugliatori e rastrelli, a poche ore dalla partenza causa un’infinità di forature, a salvare gli organizzatori è intervenuta una giornata di sole splendido che ha mitigato e rasserenato gli intervenuti, tra cui spiccavano i molti dirigenti nazionali, con il consigliere Ennio Arduini, e i molti presidenti provinciali, tra cui per cavalleria e spazio, citerò la sola presidente di Cuneo Maela Milesi. Brillava per la sua assenza il delegato nazionale del fuori strada, ma ormai è consuetudine nessuno ci bada più.

Primavera donne:

Due sole partecipanti, e la sorpresa maggiore è stato vedere la campionessa uscente Lucrezia Cecutti che per tutto l’anno ha gareggiato con le sue ex di categoria, che viene schierata con le donne “A”, ora qualcuno dovrà spiegare perche per tutto l’anno l’atleta Alessandrina ha gareggiato e vinto non nella sua categoria privando di fatto le sue avversarie di molte vittorie. Ma parliamo delle due in gara, Gloria Manzoni e Camilla Aste si sono data battaglia per i giri in programma sino all’ingresso in pista, e qui si è vista la netta differenza tra una bici da cross e una MTB, in volata le due bici sono abissalmente opposte, e Camilla Aste, una quattordicenne alta poco più di un metro e quaranta, che già aveva dovuto superare con un mezzo di Kg 14 della assi poste all’altezza delle sue cosce, ha perso le ruote di Gloria Manzoni, che in un giro di pista ha preso una cinquantina di metri di vantaggio, giungendo a braccia alzate e finendo direttamente nelle braccia del papa ad attenderla dopo l’arrivo.

Primavera maschile:

Il regionale Matteo Speroni esce da Busalla netto vincitore, in testa dall’inizio alla fine relega i suoi avversari a distacchi rassicuranti, mai in dubbio la sua affermazione, seguito come un ombra da papa Alessandro ottimo stradista, completano il podio il Biellese Alberto Barenghi e il Verbanese Francesco Barbotti il vincitore a tappeto di inizio stagione in fase calante verso la fine.

Davide Montanari

Donne “A”

Non si sa se abbia vinto Cristina Cortinovis, o abbia perso Simona Etossi, e per capire la frase bisogna fare un piccolo passo indietro. Simona Etossi viene da una stagione da imbattuta, e al primo giro, in effetti, è già al comando, ma dopo dieci minuti di gara gli si spegne la lampadina e va in corto, alle sue spalle Cristina Cortinovis mai a centro nella stagione tiene bene, e con Silvia Barbero si riporta sulla battistrada che una volta raggiunta mostra evidente difficoltà di respirazione. Cristina Cortinovis non crede ai suoi occhi, prende le redini della situazione con Silvia Barbero che come un falco in attesa, di ghermire la tallona con una manciata di secondi di ritardo, bisogna aspettare le fasi finali per vedere ampliare leggermente il divario tra le due, e Cristina Cortinovis ad un anno di distanza coglie una seconda maglia tricolore e subito dopo il traguardo scoppia in un pianto liberatorio per un’impresa che è ancora più bella di quella dello scorso anno. Sale sul secondo gradino del podio Silvia Barbero autrice di una splendida prestazione, mentre la bi-campionessa Italiana di MTB Simona Etossi nel finale riesce a conservare il terzo gradino dal ritorno dalla rappresentante di Pesaro Urbino Ines Macchiarola.

Donne “B”

Era andata nel Veneto Barbara Fanchini a tastare il polso di Vania Bergamo, la corazziera di traviso e ne era uscita con una bruciante sconfitta, lei che è la reginetta del cross in Lombardia e Piemonte, e in effetti la portacolori della fratelli Lunardelli nelle prime tornate si è portata più volte al comando cercando anche di forzare per lasciare la scomoda compagnia della campionessa uscente che con maestria ha saputo centellinare gli sforzi, e quando l’avversaria ha palesato una leggera difficoltà ha affondato guadagnando inesorabilmente e collezionando la sua settima maglia tricolore, con lei sul podio Vania Bergamo e la varesina Sabrina Bellati.

Debuttanti

Lorenzo Bramati ha fatto inumidire gli occhi di molti, il ragazzo della Garbagnatese, campione uscente è stato suo malgrado coinvolto nel terribile incidente di Borsano d’inizio dicembre, setto nasale fratturato e mezzo meccanico posto sotto sequestro dalla magistratura, annuncio di chiusura dell’anno agonistico, lenta guarigione non ancora conclusa e poi all’improvviso si presenta a Busalla per difendere quella maglia tricolore che ancora era sulle sue spalle, partenza al fulmicotone, subito trenta secondi al primo passaggio sul campione Lombardo Fabrizio Buttò e sul campione piemontese Giacomo Cavalieri, aspettarsi un calo è nell’ottica dei più, invece il suo vantaggio aumenta sino diventare rassicurante, poi controlla e porta in dote alla Garbagnatese la seconda maglia consecutiva emulando la sua compagna di colori Barbara Fanchini. La dedica per la maglia è, come farà più avanti anche Massimo Valsesia, per Arnaldo Trevisan il fotografo ancora ricoverato in ospedale dopo il tragico frontale di fine gara di Borsano.

Cadetti

Gianluca Pivotto torna a vestire quella maglia tricolore che già era stata sua nel lontano 2002, poi la prematura scomparsa di papà Orfeo e la bici appesa al chiodo, ma l’esempio del fratello Claudio e gli amici, lo hanno convinto a ritornare in sella, e una volta smaltiti i troppi chilogrammi messi su, Gianluca è tornato il funambulo della bici che tutti conoscevano, la sua abilità nella guida gli valgono secondi ad ogni curva di vantaggio senza sforzo, né fa le spese Giulio Valfrè che ha fatto una gara eccezionale, per alcuni giri in scia del rivale, con il tricolore uscente ad inseguire che perdeva costantemente terreno, un trio dal roseo futuro, in una categoria che finalmente ha messo in pista un buon numero di partecipanti di buona qualità.

Junior

Ai tre campionati regionali si sono presentati in sette, lo stesso numero dei partecipanti al tricolore, tutti atleti di buon livello, ma il numero è preoccupante. Diego Laverda il portacolori della corazzato Pengo, che si consola con la vittoria di Squadra ma che vede calare le sue vittorie dello scorso anno da quattro alla sola del forte junior, mai messo in difficoltà dai suoi avversari, con il Lombardo Massimo Pagani e il Cuneese Giuseppe Angaramo che vanno a completare il podio, una corsa stritolata dal Vicentino.

Senior

Con il passaggio di categoria di Emilio Caroni, la categoria non ha un leader, ed i pretendenti sono almeno sette, il solo Ivano Favaro rimane fuori dai giochi iniziali, con un sestetto che comanda le operazioni. Francesco Corradini si complica la vita con una caduta che lo obbliga a un affannoso recupero, favorito anche dal controllo che i battistrada si fanno, tra i più attivi il belga con cittadinanza italiana Lino Colombo, e anche Graziano Bonalda, poi il new-entri Davide Montanari proveniente da altro ente si porta al comando e dà una prima sferzata, e qui forse Corradini deve pagare dazio per l’inseguimento, perde leggermente contatto e Montanari inizia il suo show personale, che lo porterà in maglia tricolore, mentre alle sue spalle Mirko Pinton mette nel mirino Corradini che conserva la medaglia d’argento davanti al varesino alla corte della Newsciclismo.com.

Veterani

I veterani onorano la manifestazione facendo registrare il maggior numero di partecipanti, Davide Bertoni è chiamato in prima fila coma campione uscente e non si capisce come un regolamento astruso impedisca a Emilio Caroni di essere chiamato al suo fianco, e invece finire nel calderone dei sorteggi, eppure anch’egli è campione uscente. Dal lontano 2001, quando entrò come amatore udacino, Davide Bertoni veste la maglia del primato, ininterrottamente, dieci consecutive un record amatoriale, e come tutti i record prima o poi o crollano o si fermano. La condizione del Pavese di Cava Manara è in netto calo, le sue ultime apparizioni lo avevano evidenziato, ma mai mettere limiti a un campione del suo calibro, solo la competizione poteva scrivere un epilogo diverso. Al calo di Bertoni faceva da contrappeso una forma smagliante di Emilio Caroni, il new-entri nella categoria dei veterani, a sorpresa parte ventre a terra Orlando Borini, non uno qualsiasi, ma un due volte vincitore recente del tricolore. Davide Bertoni dopo due giri è in riserva, non bleffava quando si dichiarava fuori dai pronostici, ed Emilio Caroni inseguiva un Orlando Borini, che fresco di energie pareva poter controllare la competizione. A metà gara Emilio Caroni raggiunge e poi gradualmente stacca Orlando Borini per andare a conquistare la sua seconda maglia consecutiva di leader della categoria più numerosa, Borini tiene bene e sale sul podio con Davide Bertoni distanziato come non lo si era mai visto.

Gentlemen

Era dal lontano 1986, quando ad Auzate (No) Massimo Valsesia vestì la sua prima e unica maglia tricolore individuale, poi una lunga sosta di tre lustri e il ritorno al suo primo amore, il ciclo cross, anche lo scorso anno era il favorito numero uno, ma non andò altre il terzo posto, quest’anno con un’attività stressante su strada alle spalle si è presentato da imbattuto nel cross, mai un sconfitta o una vittoria risicata, il vero dominatore di stagione, un piazzamento qualsiasi sarebbe stato una cocente sconfitta, e lui ha colto quanto tutti si aspettavano da lui, una maglia da dedicare in parte uguali ad Arnaldo Travisan e alla sua famiglia con la moglie sempre presente al suo fianco sui campi di gara. Il portacolori di Pesaro Urbino in seconda posizione, sconosciuto nel master lo ha tenuto in apprensione per le prime tornate, poi il vantaggio aumentava di 5 secondi a giro, poco, ma inesorabile come un rullo compressore, sul podio al terzo posto il tricolore di Garbagnate Dovigo davanti al campione Lombardo Antonio Savio.

Super gentlemen “A”

Lucio Pirozzini dall’1 gennaio 2009 a oggi ha ottenuto cinquanta vittorie su cinquantacinque corse, ma i suoi avversari sono gente dal palato fine come Antenore Scarpetta vincitore degli ultimi quattro titoli consecutivi, Claudio Guarnieri trentatré italiani in carriera e il nuovo entrato Alfio Maracani atleta di grande spessore, ed è proprio Alfio Maracani che si incolla alla sua ruota e fa corsa di coppia andando spesso anche a condurre, perdono contatto Guarnieri e Scarpetta che lo speaker di giornata da al comando per sette degli otto giri in programma, poi quando viene informato che al comando c’è Pirozzini annuncia il cambio al vertice che in realtà non è mai avvenuto. Scivola e cade Maracani nelle fasi finali, forse la stanchezza o solo la sfortuna, ma recuperare trenta metri a Lucio Pirozzini è impresa ardua che non riesce al portacolori del G.S. Due Torri. Prima maglia tricolore nel cross per Pirozzini da affiancare a quella invernale di MTB di cui è campione uscente. Scarpetta completa il podio lasciandone ai piedi Guarnieri autore di una stagione da archiviare in fretta, che l’ha visto al via poche volte.

Super gentlemen “B”

E’ la categoria che ha il suo re incontrastato, quattordicesima maglia di sempre e ottava del nuovo millennio, finiti gli aggettivi per Giovanni Bertoldo, quando c’è lui i suoi avversari si deprimono prima di partire, al secondo posto s’insedia il Modenese Serafino Bruni, mentre Vincenzo Vezzoli e Felice Uboldi si mettono rigorosamente in fila, aspettando tempi migliori che forse non verranno, questa è l’ultima categoria, non ci sono esami di riparazione.

Giuria

Finalmente il presidente nazionale dei giudici di gara ha cambiato registro, presente in prima persona con collaboratori scelti tra il meglio, la giuria ha svolto un lavoro impeccabile senza nessuna sbavatura, coadiuvata dai tantissimi uomini del personale della società organizzatrice e dei giudici disponibili del comitato organizzatore.

Premiazioni

Protocollo e logistica da dimenticare, mai visto chiamare il podio di categoria senza la vestizione delle maglie con relative foto di rito, e mai visto che dal quarto in poi si và a ritirare il premio in un sottoscala senza essere chiamati, per non parlare del posto, le gradinate di un campo di calcio larghe non più di quattro metri per un’ottantina di lunghezza e un impianto voce non funzionante, praticamente un caos. Provo ad immaginare se avesse piovuto o fatto freddo con le premiazioni all’aperto con una sola tettoia aperto su tre lati, mano male che il tempo ha dato una mano.