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News da ciclismo su strada, amatoriale, pista e fuoristrada 16 novembre 2018

 

SUPERPRESTIGE CICLOCROSS

La recente vittoria di Alice Maria Arzuffi (“AMA” per gli amici) nella quarta prova del 37° Trofeo internazionale di ciclocross Superprestige di Gavere-Asper è stata accolta con favore e simpatia anche in Belgio, dove la ragazza risiede, già dall’anno scorso, essendo in forza al team professionistico locale “Steylaerts-777” diretto dall’ex campione del mondo di ciclocross Bart Wellens (due volte iridato tra gli Under 23 e due volte tra gli Elite). Grazie anche ai piazzamenti conseguiti nelle tre precedenti prove (seconda a Gieten, terza a Boom, settima a Ruddervoorde) la nostra ragazza, cresciuta nel vivaio del team Guerciotti di Milano (direttore tecnico Vito Di Tano), si trova in seconda posizione nella graduatoria provvisoria, a soli due punti dall’olandese Annemarie Worst, sua compagna di squadra, terza nella classifica finale della scorsa edizione. Arrivoarzuffi La possibilità che la giovane azzurra possa mantenere tale posizione nelle restanti quattro prove, ovvero conquistare la vittoria nella classifica finale, ci porta indietro, con la memoria, a poco più di due decenni fa quando Daniele Pontoni (due vittorie finali e diciotto tappe) e Luca Bramati (una vittoria finale e quattro tappe) confortarono la scelta della Società ciclistica Spallanzani di Roma che accolse per la prima volta in Italia (stagione 1984-1985) una prova del trofeo Superprestige per passare poi, senza soluzione di continuità, il testimone a Milano (Gp Guerciotti) e Silvelle di Trebaseleghe (Gp Selle Italia) che mantennero l’impegno per dieci anni (cinque ciascuna sede). In quegli anni, fino al 2000, il trofeo faceva riferimento solo alla categoria Elite uomini, poi dal 2001 subentrò la categoria Juniores, dal 2002 quella Under 23 e dal 2015 quella Elite donne. Nella stagione in corso le due gare delle categorie Elite uomini ed Elite donne sono ”open”, pur prevedendo, in ognuna, una classifica separata per gli Under 23. Dal 1999 al 2014 il fenomeno belga Sven Nys “cannibalizzò” la manifestazione vincendo il trofeo ben tredici volte con sessantaquattro successi di tappa. Record difficilmente eguagliabile anche se il ventiquattrenne Mathieu Van der Poel ha già vinto tre classifiche finali (la prima a vent’anni, nel 2015, poi nel 2017 e nel 2018) e messo insieme ventitre vittorie di tappa, comprese le quattro dell’edizione in corso. In questa speciale classifica l’esuberante ragazzo olandese è salito al secondo posto, avendo di recente scavalcato l’olandese Richard Groenendaal (venti) ed il belga Roland Liboton (ventuno). Al giro di boa di questa edizione del Superprestige il campione europeo guida la classifica a punteggio pieno con sei lunghezze di vantaggio su Toon Aerts, tredici su Lars Van der Haar ed altrettanti sull’iridato Wout Van Aert, vincitore nel 2016, secondo nel 2017 e 2018. La campionessa del mondo Sanne Cant, vincitrice del trofeo nelle tre edizioni finora disputate, si trova ora al terzo posto, preceduta di otto punti dalla Worst e di sei dalla Arzuffi. Un terno da giocare sulla ruota di Zonhoven dove domenica 12 dicembre si disputerà la quinta prova, penultima dell’anno 2018.

Alfredo Vittorini - Federciclismo

 

 

 

 

SEI GIORNI DI GAND

Nella seconda serata della Sei Giorni di Gand si portano in testa i belgi Ghys e De Ketele, mentre Keisse e Viviani mantengono saldamente la seconda posizione a sole sette lunghezze dalla testa. al termine di una seconda serata altamente spettacolare, che ha riservato numerosi colpi di scena. Al terzo posto gli altri belgi Van der Sande e De Buyst a 23 punti. Seguono a pieni giri gli olandesi Havik e Stroetinga, leader della prima tappa, hanno perso il giro di vantaggio e sono scivolati al quarto posto. Con 6 giri di ritardo Michele Scartezzini e Francesco Lamon Francesco procedono con 32 punti.

CLASSIFICA 2^ SERATA

Ghys Robbe-De Ketele Kenny (Team Baloise Insurance) p. 129

Viviani Elia-Keisse Iljo (Tream Deceuninck –Quick Step) p. 122

Van Der Sande Tosh-De Buyst Jasper (Team Lotto) p. 106

Stroetinga Wim-Havik Youri (Team Tui) p. 78

De Pauw Moreno-DeVylder Lindsay (Team Topsport Valaanderen) p. 116 a 1 giro

Reinhardt Theo- Kluge Roge (Team Clallant-Diaz) p. 86 a 1 giro

Hesters Jules-Vergaerde Otto (Team Provincie Oost-Vlaanderen) p. 76 a 1 giro

Scartezzini Michele –Lamon Francesco (Team Altra) p.32 a 6 giri

Pieters Roy-Morkov Jesper (Team Vanreusel Snacks) p. 15 a 7 giri

10. Steels Stijn-Rickaert Jonas (Team Primus Haacht) p. 37 a 8 giri

Van den Bossche Fabio-Stopler Nick (Tean Saey Deschacht) p. 25 a 10 giri

Thijssen Gerben-Hester Marc (Team Caruur) p. 18 a 14 giri

 

 

 

INTERVISTA A EDOARDO ZARDINI

Edoardo Zardini (Wilier Triestina) ha concluso la stagione alla Japan Cup, “corsa dura con tremila metri di dislivello in 140 km, seguita da un grande pubblico, entusiasta e appassionato”. Non ha vinto, “ma rispetto al 2017 è stata una stagione ben diversa, nettamente migliore perché, per lo meno, ho corso molto”.

L’intoppo, purtroppo, è arrivato nella “corsa alla quale tenevo di più, il Giro d’Italia, con una caduta e conseguente frattura della clavicola nella tappa dell’Etna”. Edo era stato capace, nonostante il forte dolore, di concludere la tappa, ma l’indomani era salito sull’aereo per il rientro, sottoporsi a operazione e cominciare la fase di rieducazione, recupero e ritrovare una buona condizione. “Quell’intoppo proprio non ci voleva – osserva l’atleta di Marano di Valpolicella, due vittorie in carriera tra i prof -, altrimenti sarebbe stata tutta un’altra stagione, ma, nonostante tutto, considero positivo il bilancio. E’ stata una stagione normale e qualche piazzamento l’ho fatto”.

Zardini non nasconde che “si sa che dovrei andare più forte per essere maggiormente competitivo, ma so di aver dato il massimo, di aver fatto il possibile per emergere”. “Nell’ultima parte dell’anno – fa presente – sono andato spesso in fuga nelle corse italiane e la squadra, dove mi sono trovato benissimo, ha apprezzato”. Tanto che, dopo aver firmato con la Wilier solo per il 2018, “ho allungato il contratto a tutto il 2019”. Più in là, Edo non vuole spingersi “perché preferisco non legarmi a lungo”. Il ragionamento è: se andassi bene tanto da meritare una squadra World Tour, sarebbe difficile uscire dal contratto.

A Zardini, insomma, va bene così. Osserva: “E’ indubbio che vada meno di qualche anno fa, ma ce la metto tutta, anche più di prima, negli allenamenti e nella vita di faccio. La realtà è che fare risultati è sempre più difficile. Va detto che alla Tirreno-Adriatico, andavo proprio bene, certamente non piano ed ho concluso vicino ai primi venti. Al Giro d’Italia, avevo cominciato bene e sono sicuro che qualcosa di buono avrei combinato, ma è inutile rimuginare. Al rientro dopo l’infortunio, sono andato forte in Repubblica Ceca e a quel punto, a mio avviso, sarebbe stato molto importante correre la Vuelta a Burgos e il Tour du Limousine, ma in squadra era previsto un altro programma. In quelle due corse, sono convinto che avrei potuto raccogliere i frutti”.

Zardini puntava a fare bene le corse italiane di fine stagione “dove – ammette - andavo, ma non in modo esagerato”. “Bisogna dire – fa presente – che il livello di qualità era veramente alto. C’erano almeno 20-25 corridori nettamente superiori e l’unica possibilità di mettersi in evidenza era centrare qualche fuga. L’ho fatto ed ho sempre concluso bene quelle corse. Ero ero contento quando ho concluso al 30° posto il Giro dell’Emilia a due minuti dal vincitore: uno potrebbe dire, solo 30°? Posso rispondere che quando nella stessa corsa arrivavo terzo o quarto, non c’era tutta la qualità di quest’anno. Nel ciclismo di oggi, per entrare nei primi cinque, bisogna… volare”.

Edo Zardini affronterà nel 2019, l’anno dei suoi 30 anni (2 novembre), la sua settima stagione tra i professionisti con una speranza nel cuore. “Mi piacerebbe – riferisce – concludere il Giro d’Italia. L’anno prossimo, poi, la corsa rosa finirà proprio a Verona e sarà un motivo in più per fare il massimo per esserci e ben figurare. Quest’anno, avrei potuto giocare le mie carte, ma l’avventura è durata troppo poco, solo sei tappe”.

Renzo Puliero - Federciclismo

 

 

 

TREMENDA VOGLIA DI MOUNTAIN BIKE

L’intero circuito ha una chiara finalità sociale che si concretizza attivamente attraverso un’“educata” raccolta fondi, a favore del lavoro di prevenzione e recupero che gli educatori delle comunità del “Don” mettono in campo da tantissimi anni. Un altro bell’esempio di come lo sport possa sostenere concretamente anche iniziative a carattere sociale.

Oltre al nome del circuito “Tremenda voglia di MTB” che già di per sé evoca chiaramente quanto sia forte il desiderio di MTB sia per gli organizzatori che i bikers, è molto evidente il pay off; ovvero quelle parole che servono per rafforzare il concetto “all you can RIDE”, una frase molto di moda in ambito food e che può essere trasportata anche in ambito ciclistico per evidenziare il concetto di “grande abbuffata di MTB”.

Questo vuole essere lo spirito del circuito, offrire un ricco “menù”, formato da ben 7 portate, ognuna diversa dall’altra. Sette prove uniche, ben organizzate e in location molto belle.

Queste le tipologie di gare che i bikers dovranno affrontare (non ancora in ordine di tempo)

XC collinare morbido **

XC campestre di pianura *

XC serale cittadina ***

XC cronoscalata impegnativa *******

XC lungo divertente ******

XC prova speciale ****

XC panoramico spettacolare *****

Ognuna di queste prove è caratterizzata da un numero di stelle che identifica la difficoltà del percorso, da 1 stella che significa “percorso facile” fino a 7 stelle che, ovviamente, significa “percorso impegnativo”; anche il numero di stelle sarà importante per stabilire il punteggio ottenuto nelle varie tappe. L’idea di fondo è quella di offrire ai bikers una vasta scelta di gare, differenziate nella tipologia di percorso, per far vivere un’esperienza davvero completa di MTB! Gli organizzatori vogliono anche favorire la procedura di iscrizione per agevolare la possibilità di partecipare anche all’ultimo momento grazie alla preiscrizione attraverso Whatsapp: basterà un semplice messaggio per essere ufficialmente iscritti; la regolazione del pagamento poi sarà comodamente effettuata al momento del ritiro numero.

 

 

 

AROMITALIA VAIANO FONDRIEST

Tempo di importanti riconoscimenti per il team Aromitalia – Vaiano. Lunedì 19 novembre, nel corso del Consiglio Comunale programmato per le ore 18:00 a Vaiano (PO), la fuoriclasse lituana Rasa Leleivyte sarà premiata per l’ottima stagione agonistica conclusa con lo strepitoso successo al “Giro dell’Emilia”, competizione internazionale U.C.I. 1.1. L’atleta di patron Stefano Giugni ha colto anche una fantastica quinta piazza al “Campionato Europeo” di Glasgow (Scozia), ha sfiorato la ‘top ten’ al Campionato del Mondo si Innsbruck (Austria), si è aggiudicata il titolo di campionessa nazionale su strada, ed ha conquistato altri brillanti piazzamenti in competizioni di carattere internazionale disputate sulle strade di Italia, Belgio, Francia, Spagna e Paesi Bassi.

 

 

TEAM DP 66 RIGONI ASIAGO SELLE SMP

Ancora soddisfazioni per il Team gestito da Daniele Pontoni, DP66 Giant Selle Smp Rigoni di Asiago Paolo Leonardi Nuovi Investimenti. Il commissario tecnico della nazionale del ciclocross Fausto Scotti, dopo la tappa del Giro d’Italia di Ciclocross disputata a Ferentino, ha fatto le scelte per la prova di Coppa del Mondo di sabato e domenica a Tabor, in Repubblica Ceca. E dopo le vittorie nelle varie prove, ha convocato Davide Toneatti, che correrà anche domani in maglia azzurra. “Un ottimo atleta Davide Toneatti, che sta crescendo giorno dopo giorno, sia come forma che come capacità tattiche. Potrebbe diventare un’ottima pedina per la nazionale azzurra di Fausto Scotti in un futuro non molto lontano. E lo ha già dimostrato nelle settimane scorse con un piazzamento proprio in una prova di Coppa del Mondo, quando si è scontrato per la prima volta con gli specialisti del fango”, racconta Daniele Pontoni. E dopo la lunga trasferta della settimana scorsa a Ferentino, domenica prossima, eccetto Toneatti che è volato a Tabor e correrà già nella giornata di sabato, tutto il resto del team si misurerà con il difficile tracciato di ciclocross di Tezze sul Brenta (Vi), prova del Trofeo Triveneto.

 

 

 

TROFEO KIDS D'AUTUNNO MTB

Ultimo impegno organizzativo per la Ju Green A.S.D. di Gorla Minore, la formazione varesina presieduta dall’Avv. Gabriella Papeschi. Domenica 18 novembre, a partire dalle ore 8:30, l’appuntamento è fissato presso il “Centro Parco del Ticino – Ostello Cascina Monte Diviso” di Gallarate (VA) in via Brennero, dove si recupererà il “Trofeo Kids d’Autunno MTB 2018”, manifestazione precedentemente annullata a causa delle avverse condizioni del tempo. In gara le ragazze ed i ragazzi della categoria Giovanissimi (G1; G2; G3; G4; G5; G6) oltre alla categoria promozionale e G0, che si sfideranno con le loro MTB. La partenza della prima competizione è prevista per le ore 10:00 in punto. Di seguito tutti i dettagli della manifestazione che chiude ufficialmente l’intensa stagione agonistica della Ju Green A.S.D. di Gorla Minore, già proiettata a vivere un grande 2019.

PROGRAMMA “TROFEO KIDS D’AUTUNNO 2018”

– Ritrovo: Ore 8:30 a Gallarate (VA) in via Brennero c/o Centro Parco del Ticino – Ostello Cascina Monte Diviso

– Partenza: Ore 10:00

– Iscrizioni su fattore K: Codice gara 147214

– Categorie: Giovanissimi G1 G2 G3 G4 G5 G6 M/F – Ammesse anche categoria promozionale e G0. Per queste ultime l’iscrizione verrà effettuata al ritrovo

RUOTE: max 24” per G1 – max 26” da G2 a G5 – max 27,5” per G6

NOTE: Obbligatorio l’uso di MTB. Prevista area ristoro, zona parcheggi e gazebo.

 

 

 

FERTESINO MASTER CROSS - TORRE DI PALME

L’associazione Ruote e Cultura lo predilige quale imperdibile tappa del proprio Grand Tour.

IL FIERO CASTELLO medievale (già munito di un saldo sistema difensivo) sorge sulla sommità di uno dei declivi di Fermo.

ABBARBICATO su uno sperone roccioso verso la distesa marina, è Borgo tra i più Belli d’Italia, prediletto dai turisti: per il fascino, gli scorci urbani, le atmosfere di altri tempi, le strutture architettoniche e le opere d’arte.

GLI ULTIMI SIGNORI del maniero sono stati i mattatori dell’autunno 2017:

LORENZO CIONNA (Bici Adventure - Piangiarelli Quintabà, su Fabrizio Iaconi, Alberto Gobbi) e

LUCA MICHETTONI (Vibrata Bike, sorridentemente scortato da ROSARIO PECCI, con Paolo Pirani di bronzo).

A Torre di Palme, la regia della terza domenica di novembre sui prati pedalati porta la firma di Rolando Navigli ed Enrico Mezzabotta.

ALLE 9, INIZIANO gli élite sport e i master più giovani (M1, M2, M3, M4).

Alle 10, proseguono i crossisti maturi (M5, M6, M7, M8) e le amazzoni.

Alle 11, chiudono i giovanissimi (anche non tesserati) in formula promozionale e reclutativa.

Si disputa il 15° Trofeo Ristorante ‘LA FONTE DI MOSÉ’ Torre di Palme & Ristorante ‘VILLA CANNONE’ Marina Palmense.

In palio viene messo il 5° Trofeo Memorial ‘MONTELPARE SERAFINO’ (l’indimenticabile “Fifo”).

Per il classico GRAN PREMIO Ciclocross Torre di Palme si tratta della 17^ edizione, vanto del Comitato Ciclismo Uisp Marche presieduto da Giancarlo Tordini, principalmente affiancato da Gianluca Accattapà.

Il 30° FERTESINO MASTER CROSS perviene all’ottava tappa, dopo l’ennesimo successo riscosso a Monturano, il cui Trofeo Planet Cross – Memorial Sauro Rogante ha visto le vitorie di Alberto Laloni (Abitacolo Interni Sport Club - Rapagnano) e Marco Gorietti (U.C. Petrignano).

Il nerobianco rapagnanese ha preceduto Andrea Perotti e Massimo Viozzi.

Il biancorossazzurro ha superato Pierluigi Quadrini e Luca Agostinelli.

IL CIRCUITO disegnato a Torre di Palme si snoda ancora una volta nel verde ospitale del ristorante La Fonte di Mosé: tecnico, impegnativo e godibilmente spettacolare.

TUTTI GLI ATTORI pratistici classificati (di ogni ente) vengono premiati, insieme alle scuderie di vertice (punteggio e partecipazione).

SONO ATTESI i battistrada del Fertesino insieme ai loro agguerriti antagonisti ed ai sostenitori (guidati da Mauro De Angelis ed Enzo Tarantini).

INDUBBIAMENTE: un altro bel capitolo della lunga sfida campestre uispina, destinata a protrarsi fino all’inizio di febbraio.

COPPE IN PALIO:

EcoElpidiense

De Carlonis – Pasta Campofilone

Tarantini assicura

Galantina Sis

TVRS sarà presente con le proprie telecamere.

LEADER FERTESINO MASTER

ELMT:

GABRIELE VIOZZI (New Pupilli Grottazzolina)

M1:

MATTEO SBEI (Bike Racing Team)

M2:

ANDREA PASQUARELLA (Team Co.Bo. Pavoni – S.Severino Marche)

M3:

ANDREA PEROTTI (Autocarrozeria Rally – Pesaro),

M4:

MASSIMO VIOZZI (New Pupilli Grottazzolina)

M5:

LUCA MICHETTONI (Vibrata Bike)

M6:

ALESSIO OLIVI (Newteam Cingolani)

M7:

CARLO DONNINI (G.C. Avis Sassoferrato),

M8:

ADAMO RE (Bike Racing Team),

WOMEN:

CINZIA ZACCONI (New Mario Pupilli),

SOCIETA’ PUNTEGGIO:

BIKE RACING TEAM – S.Benedetto del Tronto

SOCIETA’ PARTECIPAZONE:

BIKE RACING TEAM – S.Benedetto del Tronto