Ven05172024

Aggiornamento:09:53:11

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Cobran destinazione Nepal

La Grecia tutta da scoprire, tra saliscendi e fantastici tramonti, tra panorami da togliere il fiato a lunghe notti a combattere con il ghiaccio e il gelo. Dall'8 novembre, data dell'arrivo in Grecia, al 20 novembre i nostri sforzi erano tesi ad un'organizzazione tardiva della strumentazione; l'eccessivo peso rendeva ogni salita un'agonia, il montaggio della tenda e l'alimentazione dovevano essere compiuti rapidamente durante le ore del giorno, bisognava vestirsi e svestirsi continuamente ad ogni sosta e ripartenza.

Sbagliavamo tutto. Con il passare dei giorni siamo riusciti a goderci di più il paesaggio: che fossero le verdi ed isolate montagne sulla vecchia strada che collega Igoumenitsa a Ioannina, o i giganteschi monti verticali di Kalampaka e Meteora o, ancora, la valle piana tra le montagne dove scorre la via verso Trikala, ogni chilometro aveva peculiarità da mostrarci. Il colpo d'occhio più impressionante nel viaggio ci è stato regalato lungo la strada per Larissa, quando ancora a distanza di diverse decine di chilometri, siamo riusciti a scorgere la cima del monte Olimpo, ben al di là dell'orizzonte.

A stagliarsi di fronte a noi un gigantesco frammento di luna che pallido risplendeva galleggiando nel cielo, uno spettacolo che siamo riusciti a decifrare solo dopo qualche minuto. Giunti a Larissa, abbiamo dirottato verso sulla costa, passando per Platamonas, dove, con la tenda installata in riva al mare, ci siamo potuti godere la calma e la spettacolarità del luogo: albe mozzafiato con alle spalle il monte Olimpo. Questo è stato in assoluto l’apice del nostro viaggio che, per svariati motivi, poi è ambiato. Tutta la parte nord della Grecia vale la pena d' esser visitata, le persone sono cordiali fino all'inverosimile e sopratutto la maggior parte di loro vive immersa in un'atmosfera di 50 anni fa. Abbiamo cambiato la nostra tabella di marcia – ne è valsa la pena – propendendo non più per il percorso che avevamo predeterminato, ma per le tappe consigliateci dalle persone incontrate a Igoumenitsa.

Continuando con il favore del meteo, ci siamo poi spostati a nord verso Katerini, passando il più possibile accanto alla costa per non perdere il magnifico paesaggio, nonostante il su e giù del percorso che ci ha alquanto rallentato. Siamo giunti poi a Thessaloniki, una città decisamente grande, nella quale si mischiano molti stili di vita, da chi è attento osservatore delle tradizioni, a chi tenta di mostrare il più possibile la sua occidentalizzazione. Nel mercato, nel marasma di odori e colori, in mezzo a rivenditori di spezie e frutta secca, si possono trovare attempate signore tutte "tirate" con la pelliccia e il trucco pesante, giovani "punk" che si raggruppano per bere birra e ragazzi/e con abiti firmati e la puzza sotto il naso.

Il mare sembra respingere la cappa di smog che inonda le vie trafficate del centro, nonostante proprio accanto alla lunga banchina che percorre tutta la costa vi sia una strada perennemente offuscata da macchine che sfrecciano incuranti di qualsiasi cosa non sia un semaforo rosso. Non amando questo genere di realtà, ci siamo subito diretti verso est, costeggiando i due magnifici laghi dalla loro sponda sud, come sempre scegliendo la via più difficile e, ritrovando così un poco di solitudine, siamo riusciti a campeggiare in luoghi decisamente isolati. Sebbene il tempo ci abbia regalato alcuni giorni di rigido gelo, siamo riusciti a smontare la tenda relativamente presto per continuare il percorso. Da Amfipoli ci siamo diretti a nord, sulla rotta di Drama e, scontenti dell'accoglienza e del paesaggio triste e desolato, siamo poi discesi verso Kavala. Il percorso altalenante tra costa ed entroterra ci ha portato ad Alexandropoli dove abbiamo potuto notare le prime influenze dell'est, i mercati, le contrattazioni, la polizia più presente. Una volta giunti a Kipoi (piccolo agglomerato di case ai bordi del confine greco-turco) siamo sbarcati in Turchia, dove con non poche difficoltà, abbiamo ottenuto il visto di passaggio e ci è stato consigliato il percorso da intraprendere inizialmente.

A questo punto termina la seconda parte del viaggio, poiché, per l'ennesima volta, il quantitativo di cambiamenti improvvisi ci ha imposto un cambio di visuale e di programmi. Per tutta la Grecia è facile trovare dei camioncini ambulanti chiamati Kantina che, in caso di difficoltà nel racimolare cibo possono (ad un costo abbordabile) fornire tipici panini ripieni, ma la migliore risorsa per un viaggiatore resta comunque pane e spalmabili. Ogni giorno o due si fa scorta in mercati, supermercati, shop e fruttivendoli, si risparmia tempo e sopratutto denaro. Ovviamente la bombola di gas da campeggio e le gavette sono diventate le nostre insostituibili amiche. Cosa più importante di tutte è scavare un buco nel quale inserire la bombola e la gavetta, la cottura è decisamente più veloce anche se la temperatura scende sotto lo 0, inoltre un fuocherello di legna è di gran lunga preferibile per la cottura di ogni genere di cibo.

Anche l'abitudine di montare il campo e cucinare entro il calar del sole ha subito variazioni: certo, montare la tenda con il sole è preferibile in quanto è più facile valutare la zona di campeggio, ma la cottura dei cibi (nel caso si desideri qualcosa di caldo) non richiede la luce, ma solo di calore sufficiente a non congelare le mani. A discapito della pulizia della tenda, abbiamo iniziato a mangiare e cuocere la colazione all'interno della veranda poiché uscire completamente dalla tenda al sorgere del sole e con il ghiaccio era altamente deleterio per le dita di mani e piedi. Abbiamo sfruttato così i primi momenti di luce del giorno per fare colazione e rassettare l'interno della tenda, aspettando che la temperatura salisse e ci permettesse di liberare il campo dal ghiaccio accumulatosi durante la notte. Il montaggio delle bici era ciò che richiedeva più tempo la mattina, circa 30 minuti all'inizio e 10 dopo un mese di viaggio. Giunti in Turchia la musica è cambiata radicalmente, prima sembrava in peggio poi beh... il resto è un’altra storia che vi racconteremo.

Fonte: tratto dal numero della rivista InBici di Gennaio