Ven05172024

Aggiornamento:11:59:22

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Massimo consumo di ossigeno un test fondamentale per pianificare gli allenamenti

Competenze e attrezzature di primordine. Questo è quanto mette quotidianamente in campo lo Sport Service diLunata al servizio dello sportivo. Abbiamo inteso approfondire con il Dr. Carlo Giammattei - uno dei medici della cui consulenza si avvale la struttura dell’imprenditore Mauro Marrucci – l’argomento relativo ai test di massimo consumo di ossigeno. Quello che in sintesi dovrebbe valutare la massima potenza aerobica del singolo atleta.

«Un valore importantissimo e fondamentale – spiega il Dr. Giammattei – che la medicina sportiva ha sempre preso in considerazione. Con questo valore si va a testare l'efficienza del  metabolismo energetico del singolo atleta. Sino a 20 anni fa  era però piuttosto complessa la tecnica per ricavare questo dato e questo tipo di esame veniva eseguito soltanto in pochissimi centri al mondo, tra i quali fra i primi l'Istituto di Medicina dello Sport del  Coni a Roma. L’aria respirata veniva raccolta in appositi sacchi e analizzata successivamente.

Oggi invece, è un’operazione molto più semplice che viene eseguita attraverso dei sensori che vengono applicati sulla bocca dell’atleta, che consentono di effettuare un’analisi  immediata respiro per respiro dell’aria che viene inspirata prima e espirata poi. Con una precisa analisi dell'ossigeno consumato e della anidride carbonica prodotta si riesce a valutare in modo  scientificamente più adatto   la soglia anaerobica: il momento in cui la presenza di anidride carbonica supera il consumo di ossigeno, ovvero quando il rapporto tra Co2 e O2 è maggiore di 1. E dato che  l´acido lattico che si annida nelle gambe con la fatica viene eliminato anche  tramite l´anidride carbonica che esce dalla bocca, la determinazione corretta della soglia è fondamentale per conoscere le potenzialità del singolo atleta e per poter correttamente programmare i giusti carichi di lavoro in allenamento».

«Un risultato importantissimo – continua il Dr. Giammattei – in quanto oltre a farci conoscere come abbiamo detto la massima potenza aerobica, si riesce anche a capire quanto di questa si riesce ad utilizzare, senza accumulare acido lattico. Capire cioè per quanto tempo un individuo riesca a tenere la massima intensità di lavoro. Tutte conoscenze attraverso le quali è poi possibile ottimizzare le proprie capacità». In sintesi, secondo la spiegazione posta dal medico della Nazionale di ciclismo, si ha la possibilità di conoscere la propria cilindrata e di sfruttarla appieno nel corso delle sedute di allenamento. Evitando nel corso di queste sedute, di creare situazioni di acidosi (accumulo di acido lattico nei muscoli)».

«Un test che viene eseguito molto spesso anche  in fase di riabilitazione cardiologica. La prescrizione dell’esercizio fisico si basa su questo esame perchè esso dà la possibilità di conoscere la capacità dell’individuo su quanto ossigeno riesce a consumare alla soglia aerobica e in base a questo gli viene impostato un ritmo di lavoro compatibile con le proprie caratteristiche. Conoscenze importanti anche e soprattutto per il mondo amatoriale dove forse non sono molti gli atleti che conoscono così a fondo le proprie peculiarità e che svolgono l’attività sportiva compatibilmente ad esse».

Lo Sport Service di Lunata dispone delle migliori attrezzature per l’analisi cardio-respiratoria attualmente in commercio. Le più precise e sofisticate utilizzate oggi in Italia nei migliori centri di Medicina dello Sport.

 

Fonte: Roberto Sardelli www.velobike.it