Il Capone Cycling Team non è voluto mancare a uno degli appuntamenti più attesi della stagione endurance. Pierpaolo Cortellini, atleta di Montorio al Vomano, ha rappresentato la squadra presieduta da Daniele Capone alla Race Across Italy, un’impresa sportiva che richiede organizzazione, preparazione e testa. Anche quest’anno, Cortellini ha saputo affrontarla con determinazione e lucidità
Con partenza e arrivo nel borgo marinaro di Silvi, quest’anno la Race Across Italy è stata più dura: 335 chilometri contro i 285 del 2024, ma con lo stesso dislivello, circa 4500 metri. Nonostante ciò, Pierpaolo Cortellini ha migliorato la sua prestazione, chiudendo con una media di 29,4 km/h rispetto ai 28,3 dell’anno precedente.
Ha concluso al terzo posto nella categoria “unsupported” e secondo di categoria, dietro a Lorenzo Micheli, vincitore anche della classifica assoluta con una media impressionante di 33 km/h. Micheli ha battuto anche Fabio Ciot che nel 2024 aveva vinto l’assoluta e quest’anno si è imposto nella categoria “con supporto”.
Anche nel 2024 Cortellini era arrivato secondo di categoria e quarto assoluto. Allora, a vincere la “unsupported” era stato Omar Di Felice, noto ultracyclist.
Il percorso di gara è stato impegnativo. Dopo la partenza da Atri, i concorrenti sono passati per Castelnuovo, Montorio al Vomano (paese di residenza di Cortellini) e il Passo delle Capannelle.
Il tracciato è poi proseguito verso Villagrande di Tornimparte e la Valle del Salto con un leggero sconfinamento nel Lazio. Dopo 186 chilometri e 3000 metri di dislivello si è arrivati alla time station, da cui iniziava la seconda parte del percorso: circa 150 chilometri e altri 1500 metri di dislivello.
Si è passati nella Piana del Fucino, poi Collarmele, Forca Caruso, Goriano Sicoli, Raiano, Popoli, Spoltore e fino a Città Sant’Angelo. L’ultima salita di 5 chilometri è stata particolarmente impegnativa per le gambe di Cortellini e sembrava non finire mai: “È stata dura, ma anche stavolta ne è valsa la pena. Trovare all’arrivo mia moglie, mia figlia, i miei genitori, i miei parenti e tutto il direttivo della Capone Cycling Team lì ad aspettarmi è stato emozionante. Partecipare alla Race Across Italy è una sfida con te stesso. Sei tu, la bici e la strada”.
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