Ven05032024

Aggiornamento:07:25:21

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GF Strada dei Vini e Sapori una festa per 3539 ciclisti nel segno del Circuito Romagnolo

Russi (Ravenna) – Entrando in Piazza Farini, da una qualsiasi delle cinque vie di accesso, anche il più sprovveduto dei visitatori ammirando l’allestimento della location preparato dagli organizzatori della Gran Fondo Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e Cesena, curato sin nei minimi particolari dai dirigenti della Polisportiva Bertolt Brecht, comprende quale importanza rivesta questa manifestazione per la comunità russiana.

 

Le transenne ricoperte da striscioni di sponsor che sostengono lo sforzo organizzativo della società retta da Giovanni Tarroni, disegnano il perimetro rettangolare della piazza, al cui interno sono disposte ordinatamente le tensostrutture che ospiteranno i ciclisti dopo la loro fatica, quando andranno a consumare il prelibato pasta party. Una vetrina gelato fa bella mostra di se al centro della piazza, annunciando la distribuzione gratuita di gelato nel dopo gara.

Dall’altra parte della piazza un grande palco è pronto a ospitare i premi per le prime cinquanta società classificate e davanti al quale i tremila ciclisti, che hanno effettuato la preiscrizione, transiteranno in questa frizzante domenica di aprile per iniziare la loro pedalata, dopo aver timbrato il foglio di via, accedendo alla griglia di partenza dalla canalizzazione preparata nei pressi dell’antica fortificazione sita in Piazza Baccarini. “Generale, il tuo carro armato è una macchina potente. Spiana un bosco e sfracella cento uomini. Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista” ha scritto Bertolt Brecht nella poesia riportata nella presentazione del drammaturgo tedesco inserita nel depliant della manifestazione. E legando questa frase alla Gran Fondo, giunta quest’anno alla nona edizione e valida quale seconda prova del Circuito Romagnolo, il “carro armato” è rappresentato dalla struttura organizzativa della Polisportiva Bertolt Brecht e delle associazioni che operano nel comune che collaborano all’allestimento della manifestazione.

Una “macchina potente” capace di lavorare per diversi mesi all’organizzazione della manifestazione, impegnare oltre duecentocinquanta volontari, curando ogni minimo particolare. “Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista”. In questo caso il carrista è presente e dimostra il suo valore, Giovanni Tarroni responsabile della sezione ciclismo della polisportiva, ha condotto con esperienza e passione il suo “carro” che ha dato vita ad una vera e propria festa di paese, in cui l’intera comunità di Russi si riconosce, come sottolineato dal suo primo cittadino Sergio Retini.

Sono le 7,00 quando il gruppo inizia la sua lenta sfilata da Piazza Farini, anche se è prevista la partenza con metodo alla francese dalle ore 7 alle 8,30 la maggior parte dei ciclisti prende il via all’apertura della “griglia”, dirigendosi verso la “Strada della Poesia” che si articola lungo le colline di Feanza, ove il viandante viene preso per mano e accompagnato per sei chilometri da poesie sulla natura scritti sulle piante lungo il ciglio della strada da San Mamante a Castrocaro.

Il paesaggio è suggestivo, soprattutto nelle giornate di maestrale, quando il vento spazza le nubi del maltempo, partendo dalla Torre di Oriolo si inizia un antico percorso voluto da Caterina Sforza che fu Signora di Imola e Forlì, si arriva fino alle porte di Terra del sole. Ulivi e vitigni affiancano questa antica strada lungo il crinale delle morbide colline romagnole dalle quali è possibile ammirare e gustare un paesaggio che arriva a ponente fino alle vette più alte dell’appennino e a levante fino al mare Adriatico.

Le poesie, lungo la strada rinnovano emozioni di una cultura contadina ,vissute dall’autore e trasmesse oggi al turista che può goderne in un itinerario lento e morbido come le colline circostanti. Il terreno impervio che taglia in due le colline coperte da fitta vegetazione, spinge gli organizzatori a strappare un sorriso ai ciclisti che iniziano ad affrontare la strada della poesia, annunciando con un cartello “State entrando nella foresta di Arenberg” chiaro il riferimento al tratto di percorso della celebre “regina delle classiche” la Parigi Roubaix. Il controllo per la vidimazione del foglio di via, a San Manente, viene fissato dai responsabili, a metà di un impegnativo tratto in salita. La strada stretta e la difficoltosa  ripresa  della marcia (in salita) dopo la sosta è inevitabilmente la causa di un fastidiosa coda per i ciclisti, in quanto essendo il primo controllo tutti i tremila partecipanti devono transitarvi. Nella prima parte i ciclisti affrontano tre salite brevi, ma con pendenze che si fanno sentire, toccando Castrocaro Terme e Predappio, per poi andare ad iniziare la salita verso Valico Manzo dal versante di Premilcuore.

Una salita piuttosto breve (5 chilometri) ma impegnativa, con pendenza media del 7,6% e tratti che raggiungono l’11%. La strada serpeggia tra un fitto bosco di piante ad alto fusto, con un’interminabile serie di tornanti.

Si risalgono i pendii della valle dei Rabbi, tra abete, querce e faggi, in un ambiente deserto e abbandonato, che evidenzia sporadici segni di vita, insomma un vero e proprio paradiso per il ciclista.

Il ricco ristoro in cima al Manzo, non è un miraggio per quanti hanno deciso di affrontare i 156 chilometri del percorso della Gran Fondo, ma il tempo è poco bisogna risalire in sella quasi subito per affrontare la discesa i dieci impegnativi tornanti con strada stretta e a tratti sconnessa, che conduce al fondo valle prima di puntare verso Rocca S. Casciano.

Poi dopo aver affrontato l’ultima salita, Monte Colombo, oltre quaranta chilometri da pedalare con il vento in faccia dividono ancora i protagonisti, dall’epilogo della prova. Intanto Piazza Farini è invasa dai ciclisti che hanno partecipato al raduno autogestito e quanti hanno pedalato nel percorso corto (66 chilometri) e medio ( 100 km), mentre i ballerini del gruppo spettacolo e danza “Club Maurys” associazione della Polisportiva Bertolt Brecht, che svolge anche attività nel calcio e calcetto, bocce, beach tennis, ma è il ciclismo a farla da padrona con i suoi duecento tesserati, si esibivano per intrattenere i parenti dei ciclisti in attesa dei pedalatori, e gli appassionati russiani presenti. Una giornata indimenticabili per gli appassionati delle due ruote, da vivere in tutta la sua intensità, anche per capire quale valore ha il cicloturismo in Emilia Romagna, regione che segna l'evoluzione della storia di questa disciplina non agonistica grazie alla lughese UC Francesco Baracca che domenica 8 maggio organizza il 32° Giro di Romagna, terza prova del Circuito Romagnolo

I ballerini del Club Maurys si esibiscono dinanzi al palco in cui è già esposta la ricca premiazione finale

Il saluto del sindaco di Russi, Sergio Retini

Una premiazione speciale

Terminata la fatica i ciclisti gustano il ricco pasta party

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