Sab04202024

Aggiornamento:10:31:46

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Giro d'Italia 104: a Canale una tappa alla "Taco"

 

 

Successo in solitaria per Taco van der Hoorn che, dopo essere andato in fuga insieme ad altri sette corridori (tra cui la Maglia Azzurra Vincenzo Albanese) è rimasto al comando da solo resistendo al rientro del gruppo. Una volta capito che non sarebbe stato ripreso, il corridore olandese della Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux si è lasciato andare all'esultanza nei metri finali, mentre Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) ha regolato la volata del gruppo giunto a 4”. Terzo sulla linea Peter Sagan (Bora - Hansgrohe) mentre Filippo Ganna ha conservato la testa della classifica generale nel 90° compleanno della Maglia Rosa.

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RISULTATO DI TAPPA
1 - Taco van der Hoorn (Intermarché - Wanty - Gobert Matériaux) - 190 km in 4h21'29", media 43.597 km/h
2 - Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) a 4”
3 - Peter Sagan (Bora - Hansgrohe) s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1 - Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) 
2 - Tobias Foss (Jumbo-Visma) a 16"
3 - Remco Evenepoel (Deceuninck - Quick-Step) a 20"

 



MAGLIE

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Filippo Ganna (Ineos Grenadiers)
  • Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo Zanetti - Tim Merlier (Alpecin-Fenix)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa Cycling Team)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), indossata da Tobias Foss (Jumbo-Visma)

I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale. Una grafica con alcuni dei dati raccolti oggi è disponibile a questo link.

STATISTICHE

  • Taco van der Hoorn non vinceva una gara dalla Classic Impanis-Van Petegem del 2018 968 giorni fa. Questa è la sua quarta vittoria da professionista.
  • 29esima vittoria di tappa al Giro d'Italia per i corridori olandesi, altrettanti quanti ne hanno collezionati i colombiani. L'ultimo vincitore di tappa olandese è stato Tom Dumoulin nella cronometro di apertura a Gerusalemme nel 2018.
  • Prima top 3 in una tappa del Giro d’Italia per Davide Cimolai alla sua terza partecipazione alla Corsa Rosa.


CONFERENZA STAMPA

Il vincitore di tappa Taco van der Hoorn ha dichiarato: "Non sapevo di essere arrivato con un vantaggio sul gruppo di soli quattro secondi, forse è perché ho festeggiato troppo negli ultimi 100 metri! Nel finale il gruppo stava recuperando, sentivo davvero la tensione. Ho guardato indietro un paio di volte e mi sembra sempre abbastanza staccato. Andare in fuga per me oggi era un grande obiettivo. Volevo esserci, non avrei lasciato andare via nessuno ma certo non potevo aspettarmi questo epilogo. È la prima vittoria dell'anno, significa molto per me e per la mia nuova squadra. Sono felice che il team mi lasci libertà di attacare dopo i due anni che ho passato alla Jumbo-Visma lavorando per Wout van Aert nelle classiche o inseguendo le fughe per Dylan Groenewegen".

La Maglia Rosa Filippo Ganna ha dichiarato: "Non sono arrivato al Giro con le mie migliori sensazioni dopo alcune prove opache ma a Torino sono riuscito a rimediare prendendo subito questa Maglia. Oggi volevo proprio tenerla ancora per una tappa. Domani sarò a disposizione della squadra. Ho visto Egan Bernal molto motivato in questi ultimi due giorni. Spero che la Maglia Rosa rimanga con noi ma se domani andrà ad un'altra squadra vorrà dire che non saremo noi a dover fare la corsa e tirare il gruppo. Ho visto Remco Evenepoel molto bene oggi, in salita pedalava con la corona grande. Non so dove avesse trovato l'energia per farlo, tanto di cappello a lui."

 

 

BARDIANI CSF FAIZANE'

Ci sono prime volte e prime volte. Samuele Zoccarato sicuramente ricorderà la sua prima azione da neo-professionista e debuttante al Giro d’Italia. Un’azione che lo ha portato a lottare fino a 5km dal traguardo per il successo, nella fuga più lunga, fino ad ora, della sua carriera. LA TAPPA. Azione partita sin dalle prime battute di gara e composta da 8 atleti che hanno portato il loro margine di vantaggio fino a oltre 6 minuti dal gruppo controllato per larghi tratti di gara dagli uomini di Peter Sagan, tra i favoriti di tappa. Dopo una prima parte pianeggiante ma corsa a buon ritmo e sotto la pioggia, la seconda parte di gara è stata caratterizzata dai 3 GPM di giornata nei quali la fuga ha iniziato a perdere alcuni attaccanti. Sull’ultimo GPM di giornata è proprio Samuele Zoccarato ad imporre un’accelerazione e restano così via via solo 3 uomini al comando: lo svizzero Simon Pellaud, l’olandese Van Der Hoorn e Samuele Zoccarato. Serie di scatti e controscatti nei quali Zoccarato perde la ruota dei due attaccanti, ma è bravo ad accordarsi immediatamente al contrattacco di Ciccone e Gallopin che lo riportano su Pellaud ma non su Van Der Hoorn che ha allungato ulteriormente. Negli ultimi 5 km di gara il gruppo rinviene così su tutti gli attaccanti tranne che sull’abile atleta olandese che vince a sorpresa davanti al gruppo lanciato in volata. Nello sprint del gruppo ormai ridotto dall’alto ritmo di corsa 16° posto di Enrico Battaglin, il migliore del team al traguardo, davanti proprio a Samuele Zoccarato che rimasto nel gruppo dei migliori chiude 28°. LA DICHIARAZIONE. Queste le parole di Samuele Zoccarato dopo il traguardo: “È stata la fuga più lunga della mia carriera e mi resta il rammarico di non essere riuscito a rimanerci fino alla fine vista la vittoria dell’atleta olandese ma so anche di aver dato tutto. Purtroppo negli ultimi km ho avuto i crampi, non avevo mai fatto un’azione così lunga e devo imparare a conoscere i limiti. Sull’ultimo GPM sono scattato, col senno di poi forse potevo risparmiare qualche energia, ma è anche vero che ho imposto un accelerazione che forse è stata decisiva per far si che l’azione proseguisse così tanto.”

 

 

ANDRONI SIDERMEC

Terza tappa del Giro d’Italia e secondo giorno in fuga per l’Androni Giocattoli Sidermec che nella Biella-Canale d’Alba (190 chilometri) ha mandato all’attacco Simon Pellaud e Andrii Ponomar. Lo svizzero è uscito allo scoperto praticamente subito in compagnia di altri sei compagni d’avventura; l’ucraino, il corridore più giovane del Giro, si è accodato ai primi fuggitivi solo pochi chilometri più tardi. Ritmo sostenuto per una tappa difficile e nervosa dove Pellaud è stato l’ultimo a cedere (ai -8,5 chilometri dall’arrivo, poi ripreso dal gruppo ai -3 km) all’olandese Taco Van Den Hoorn che ha resistito al ritorno del gruppo andando a vincere la tappa. Pellaud ha fatto suoi anche due traguardi volanti e uno dei tre gran premi della montagna. Ponomar è stato molto bravo a rientrare tutto solo sulla fuga della quale ha fatto parte fino a una quarantina di chilometri dal traguardo. All’arrivo per l’Androni Giocattoli Sidermec ha chiuso nella top-20 Natnael Tesfazion.

 

 

 

 

EOLO KOMETA

Missione compiuta. L’obiettivo del giorno era quello di difendere la maglia azzurra di Vincenzo Albanese, in una tappa complicata con tre GPM da scalare e un arrivo non banale. E l’obiettivo è stato raggiunto: Albanese, accompagnato da Samuele Rivi (lavoro eccezionale, il suo, a servizio del compagno) è entrato nella fuga di giornata e ha difeso la sua preziosissima maglia scattando sul primo GPM e passando per primo anche sull’altro traguardo in salita della giornata. Missione compiuta, anche se poi il vincitore di giornata è stato uno dei compagni di fuga di Vincenzo: Van Der Hoorn ha vissuto la sua favola personale con una di quelle imprese che restano nella storia e nella memoria. La vittoria di tappa resta il grande sogno della Eolo-Kometa: ma vestire la maglia azzurra, per questa squadra, è qualcosa che un po’ gli assomiglia. Traguardi e risultati che fino a qualche mese fa parevano impossibili da raggiungere, e che adesso stanno diventando sempre più delle realtà. Unica nota di preoccupazione, nella giornata di oggi, la caduta di Manuel Belletti che in questa stagione – la sua ultima da professionista – è davvero bersagliato dalla sfortuna. Il velocista romagnolo è finito sull’asfalto nella prima discesa: ha poi concluso la tappa, le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore. Vincenzo Albanese: “Sonno contento. Sono contento perché il mio obiettivo era quello di entrare nella fuga di giornata per difendere la maglia azzurra, e l’obiettivo è stato raggiunto. Certo, resta il sogno di vincere una tappa e alla fine aver visto che a vincere è stato uno dei miei compagni di fuga mi ha lasciato dentro un pizzico di rammarico. Però, dopo lo sforzo di ieri e quello di oggi, davvero alla fine ero stanco. Siamo all’inizio, e avere iniziato questo Giro così è sicuramente una cosa positiva: avere il sorriso è importante per tutto il team. Io sto bene, e di sicuro continuerò a provarci da qui alla fine. Perché l’obiettivo resta sempre quello: vincere una tappa. Sarebbe un sogno”.