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Pista: Fabio Alberti, immensi sacrifici per rivivere il sogno iridato di Anadia

Albonese (Pavia) – Maledetta passione per il ciclismo. Quattro allenamenti settimanali in pista, cinquanta chilometri da percorrere per raggiungere l’impianto di Busto Garolfo e quando non è possibile girare sulla pista milanese, oltre duecento per arrivare alla bresciana Montichiari. Il tutto naturalmente da condividere con l’attività lavorativa presso l’istituto bancario Unicredit.

Fabio Alberti, pavese di Albonese, quarantaquattro anni “quarantacinque ne compirò il prossimo 27 ottobre”, da tre stagioni affronta settimanalmente questo gravoso impegno per essere uno dei protagonisti assoluti dell’attività su pista delle categorie Master. Inzia a gareggiare ad otto anni tra i giovanissimi, poi tutta la trafila delle categorie giovanili sino alle soglie del passaggio al professionismo: “Avevo un accordo con l’Ariostea di Ferretti per passare tra i professionisti – ricorda il presidente della società Albonese Mapei Bike DaLu che conta una quarantina di tesserati di cui dieci stabilmente nel giro della nazionale pista – ma un grave incidente durante una gara di ciclocross, specialità che avevo scelto di praticare, dopo la chiusura del Vigorelli, in preparazione dell’attività su strada, mette fine al sogno di qualunque giovane ciclista e il mio passaggio al professionismo si dissolve”.

Fabio Alberti è ciclista determinato e da buon pistard abituato a soffrire. Così dopo lo stop di alcuni mesi per recuperare la piena forma fisica, torna a salire in bicicletta. Sa bene che non deve dimostrare nulla a nessuno, ma il passaggio al professionismo sfumato per un incidente, la forte passione per lo sport delle due ruote lo spingono a provare ad essere protagonista in un’altra disciplina, la pista, che nell’84 da juniores lo vide partecipare alla Sei Giorni di Milano, esperienza che avrebbe dovuto ripetere la stagione seguente, tra i dilettanti, se una copiosa nevicata non avesse fatto cedere la tettoia della pista.

Era l’ormai lontano 1990, l’attività master su pista non era così fiorente e Alberti cerca di sfruttare le poche opportunità che anche un ricco calendario come quello del ciclismo lombardo proponeva. Gli sforzi vengono raddoppiati, anche grazie ad un’attività lavorativa che lo permette, Fabio Alberti prepara il suo esordio sulla scena internazionale dell’attività su pista Master. Nel 2006 partecipa al primo mondiale tenutosi a Manchester: “E’ stata dura, era la prima volta che ci presentavamo con i colori della nostra nazionale alla prova iridata e avevamo ancora molto da lavorare per ambire a qualcosa”.

L’anno seguente arriva il secondo posto all’Europeo e la partecipazione al mondiale di Sidney. Dodici mesi più tardi l’attività del ciclista pavese subisce un nuovo stop, ma l’obiettivo del Master Game Olympics che si svolge a Sidney, nel 2009, è troppo importante e ritornato in sella Alberti coglie un altro argento agli europei, battuto nella velocità da un pistard australiano. Finalmente, la stagione 2010 è quella della consacrazione e paga gli sforzi compiuti da Fabio Alberti  che arriva ad Anadia, in Portogallo, nella condizione migliore, segnando tempi sui 200 metri impressionanti: 11,3”.

Ha battuto nelle finali senza  timori reverenziali pistard ex campioni del mondo e in semifinale ha piegato l’ex pluri campione del mondo Aggar. Alberti veste finalmente quell’iride più volte sognato nella specialità sprint. Il titolo iridato non rappresenta un punto d’arrivo, ma la ripresa verso nuovi titoli internazionali. In agosto al Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari si svolgono i Campionati Europei Master Pista e Fabio Alberti centra ben tre titoli continentali categoria Master 4, nelle specialità velocità a squadre, velocità e 750 metri.

Tra una settimana volerà a Manchester per tentare di riconquistare il titolo iridato: “Anche quest’anno il mondiale sarà veramente impegnativo – afferma Alberti – basti pensare per la categoria Master 4, già sessantacinque sono i ciclisti iscritti. Ripetersi non sarà facile, vi sono avversari molto quotati come il ciclista australiano che mi ha battuto all’europeo del 2009 e un ciclista cubano con passaporto americano. Io sono determinato a ben figurare, inutile dire che il mio obiettivo è la riconquista del titolo iridato”, le ottime prove all’europeo di Montichiari e i tre titoli tricolori fanno ben sperare