Ven04192024

Aggiornamento:12:27:13

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Show del Magico Tempe sul Passo Gavia

 

 

Nel ciclismo moderno ma anche in quello di altri tempi, la salita al Passo Gavia da Ponte di Legno è sempre stata considerata come una delle salite alpine più lunghe, dall'importante dislivello, dall'elevata quota altimetrica raggiunta e con pendenze medio-alte, una salita insomma considerata leggendaria che è stata resa celebre dal Giro d'Italia. Un vero e proprio calvario riuscire a scalare il Passo già con una bici normale una follia pensare di scalarlo con una bici priva di ruota, forcella e manubrio. Una follia per tutti ma non per lui, Simone Temperato, il Magico Tempe come conosciuto dai più, famoso ormai per le sue singolari sfide in impennata sui vari passi alpini e dolomitici, che domenica mattina ha domato le asperità del Gavia con il suo particolare velocipede. Una sfida senza eguali dove equilibrio e concentrazione ma anche forza e resistenza fisica sono alla base per questo tipo di imprese. La bici usata da Simone è una normale bicicletta da corsa a cui sono stati tolti solo i componenti. Per pedalare è davvero difficile, con una mano si deve tenere sul tubo dello sterzo del telaio e con l’altra si deve bilanciare per mantenere l’equilibrio. Da sottolineare per i più esperti del settore la bici non ha il pignone fisso sulla ruota posteriore ma una normale ruota libera, davvero incredibile se pensiamo che l’impresa è stata portata a termine in 1 ora e 47 minuti alla media di quasi 10Km orari! Una lunga e faticosa ascesa resa difficile dalle condizioni del manto stradale che negli ultimi 2 chilometri hanno messo a dura prova il ciclista di Bassano del Grappa che ha dovuto compiere delle manovre improvvise per non rischiare di cadere. “E’ stata senza dubbio una scalata incredibile, oltre le aspettative”, ha dichiarato Simone dopo aver concluso la prova, “avevo già affrontato questa salita”, continua, “12 anni fa con la mia bici da corsa in impennata ma in quell’occasione avevo la bici completa, tutta un’altra storia affrontarla con mezza bici! L’esperienza maturata in tutti questi anni e anche un pizzico di fortuna mi hanno fatto finire la prova nel migliore dei modi. E’ stato proprio nel 2005 quando, senza nessun tipo di illuminazione e con gli occhiali con lenti scure, ero riuscito a superare la galleria senza appoggiare la ruota a terra, da lì in poi ho scoperto un nuovo mondo, mi sono dedicato all’allenamento ideomotorio, al training autogeno e ho sviluppato ulteriormente le mie grandi doti di equilibrio e concentrazione”. Una grande impresa la sua che entra di diritto tra le imprese ciclistiche più incredibili di sempre.

Livio Fornasiero