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News da ciclismo su strada e mountain bike 16 febbraio 2018

 

BEPINK - In attesa di tornare alle gare e misurarsi anche con le prove del calendario europeo, BePink è volata in Spagna per proseguire la preparazione stagionale. Le atlete Letizia Borghesi, Tereza Medvedova, Lisa Morzenti, Katia Ragusa e Maria Vittoria Sperotto, accompagnate dal Ds Sigrid Corneo e dal meccanico Maurizio Da Rin Zanco, fino al 21 febbraio soggiorneranno presso l'Hotel AR Diamante Beach di Calpe, splendida struttura a quattro stelle tra le più rinomate della località iberica.

"Ringraziamo di cuore tutto lo staff dell'AR Diamente Beach che, anche quest'anno, ci ha accolto con calore e professionalità, facendoci sentire come a casa" ha detto il Team Manager Walter Zini"Calpe è una città splendida e il suo clima mite è l'ideale per allenarsi al meglio."

Terminato il training camp, la formazione lombarda resterà in Spagna per partecipare alla Setmana Ciclista Valenciana (2.2-UCI), in programma dal 22 al 25 febbraio.

 

 

 

TEAM CERVELO - Tutto pronto ormai per il debutto stagionale del Team Cervelo e come lo scorso anno sarà il GP Laguna Porec in Croazia a far spillare il numero sulla schiena per la prima volta ai ragazzi diretti dai ds Ghiarè e Bardelli. Saranno sei gli atleti al via: Gabriele Bonechi, Victor Bykanov, Michael Delle Foglie, Nicholas Rinaldi, Manuel Pesci e Federico Del Carlo, un mix di giovani ed esperti pronti a far fruttare il duro lavoro svolto nella preparazione e nel ritiro di Lanzaro. Sarà una gara impegnativa quella croata, 160 km con una concorrenza agguerrita, ma già lo scorso anno sorrise alla compagine del Team Cervelo con l'ottimo quinto posto di Bonechi. “Siamo coscienti di aver svolto un buon lavoro in questa preparazione al Sand Beach di Costa Teguise” commentano i ds “ma la prima gara è un po' come il primo giorno di scuola, un misto di emozione, aspettative e voglia di far bene. Siamo tranquilli di aver fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, anche grazie alla società che ci ha messo a disposizione tutto quello di cui avevamo bisogno. Ci presentiamo al via sia con ragazzi esperti che con under, così possono già testarsi in vista della Firenze Empoli della prossima settimana che sarà l'esordio italiano per la nostra squadra.”

 

 

NIPPO VINI FANTINI EUROPA OVINI - Mentre 7 #OrangeBlue sono impegnati in Spagna alla Ruta del Sol, un’altra importante competizione prenderà il via in Francia questo week-end. Due tappe impegnative alle quali il team NIPPO Vini Fantini Europa Ovini si presenta con una formazione bilanciata tra esperienza e gioventù. Saranno 4 i leader carismatici del team, con Marco Canola capitano, Damiano Cunego, Ivan Santaromita e Simone Ponzi. Con loro tre giovani tra i più in forma del team, in particolare Nicola Bagioli fresco del quarto posto al Trofeo Laigueglia si presenta all’appuntamento forte di un’ottima condizione. Completano il Roster il giovane Giapponese Hiroki Nishimura e il giovane italiano Marco Tizza. La formazione completa: Marco Canola, Damiano Cunego, Ivan Santaromita, Simone Ponzi, Nicola Bagioli, Hiroki Nishimura, Marco Tizza. In ammiraglia a guidare il team ci sarà Mario Manzoni, che commenta con queste parole la gara del week-end: “Ci teniamo molto a far bene in questa corsa francese e abbiamo una formazione competitiva. Viste le prestazioni di Laigueglia Nicola Bagioli e Ivan Santaromita sono tra i nostri corridori più in forma, ma anche Marco Canola si è ripreso dall’influenza che lo ha penalizzato a Laigueglia e può fare molto bene. Come sempre sarà molto importante l’apporto di tutti a cominciare dall’esperienza in gara di Damiano Cunego. Siamo molto fiduciosi”. Gli #OrangeBlue sono attesi da un’importante competizione che vedrà al via 3 team World Tour e numerose Professional di alto livello. 2 le Professional italiane in corsa, la NIPPO Vini Fantini Europa Ovini e la Wilier Triestina - Selle Italia. Due le tappe, rispettivamente da 169 e da 188km, con la prima che potrebbe riservare un arrivo in volata e la seconda più adatta a corridori abili in salita.

 

 

WORK SERVICE VIDEA COPPI GAZZERA - A poco più di una settimana dall'inizio ufficiale della stagione, continua senza sosta la preparazione invernale della Work Service Videa Coppi Gazzera. I ragazzi in questa settimana stanno svolgendo un ritiro in Toscana presso il villaggio turistico Casa in Maremma, approfittando del clima mite della costa tirrenica.

"Arriviamo al debutto stagionale consapevoli di aver svolto al meglio la preparazione invernale - racconta il direttore sportivo Ilario Contessa - siamo una formazione che può rappresentare un jolly nel panorama dilettantistico italiano. Personalmente credo molto in questi ragazzi, tra di loro ci sono alcune scommesse che spero di riuscire a far emergere in questa stagione"

Il debutto avverrà sabato 24 febbraio nella classica Coppa San Geo in provincia di Brescia, la formazione sarà guidata, oltre che da Contessa, dall'esperto Paolo Baldan.

 

 

AMORE&VITA PRODIR - Buon sangue non mente e Cristian Fanini, da degno erede del vulcanico patron Ivano, non è certo uno che si nasconde o che cerca giustificazioni. Quando c’è da elogiare le gesta dei suoi atleti, è sempre in prima linea ma lo è altrettanto quando bisogna dare delle sonore strigliate. E’ vero che questo inizio di stagione è stato assai tribolato da varie vicissitudini ed alimentato dalla malasorte (vedi incidente di Ficara), tuttavia le gare disputate fino ad oggi, seppur di grande prestigio, non hanno portato nell’entourage di A&V - Prodir quel senso di appagamento corrispondente alle aspettative. Ci sono state le buone prestazioni di atleti come Gabburo e Bernardinetti (che al Provence ha vestito anche la maglia di leader della montagna) ed i piazzamenti dello svizzero Stussi, e del lettone Bogdanovics, ma ciò non può ancora considerarsi del tutto soddisfacente per un team che nel 2017 ha letteralmente strabiliato, e ha come obbiettivo quello di fare un ulteriore salto di qualità in questa stagione. “A me non piace fare come tanti atri che elogiano sempre e comunque i propri colori. Sicuramente sarebbe più facile ma non lo trovo corretto. È bene essere sinceri ed obbiettivi, a volte anche contro i propri interessi. Lo ritengo un fattore necessario se si vuole crescere, oltre che un segno di rispetto imprescindibile verso i nostri sponsor ed i nostri tifosi. Per questo devo ammettere di essere tutt’altro che soddisfatto da quanto ottenuto fino ad oggi” spiega Fanini. “La squadra è andata a fasi alterne - prosegue il team manager lucchese – ha disputato corse di alto livello gestendo abbastanza bene la pressione, però troppe volte a mio avviso ci sono stati cali di concentrazione in corsa, e questo faccio fatica a tollerarlo. Sia chiaro, io non chiedo ancora che si parta per vincere, sarei un folle a pretenderlo, visto che ci troviamo ad affrontare gare dove quasi tutti sono già molto più pronti di noi che abbiamo come obbiettivo quello di dare il massimo alla fine di Marzo (dal Coppi e Bartali in poi). Tuttavia esigo dai miei atleti un approccio diverso ed un atteggiamento più coraggioso quando ci sono da affrontare le situazioni difficili. Il più delle volte reagiscono da veri guerrieri, mettendo in luce quella caratteristica fondamentale che fa la differenza tra i corridori con la C maiuscola e quelli che invece dovrebbero subito cambiare mestiere. In altre occasioni però, ho notato che si tende a perdersi con troppa facilità. Questo per un professionista è inaccettabile, certi blackout non dovrebbero accadere, quindi con Frassi, Marchetti e Giorgini, lavoreremo sodo per cambiare rotta fin da subito. In realtà in Francia siamo stati in molte occasioni all’altezza della situazione, andando all’attacco da veri protagonisti ed ottenendo anche alcuni risultati (pur sempre al di sotto delle nostre aspettative e soprattutto delle potenzialità dei nostri atleti), invece al Trofeo Laigueglia, alla fine, abbiamo decisamente deluso e mi dispiace molto perché la classica ligure oltre ad essere la gara di debutto del calendario italiano - e quindi per certi fattori anche basilare pare dare un giusto imprinting alla mentalità della squadra e allo spirito del gruppo - è una gara che in passato ci ha visti vincere in due occasioni e quindi ci tenevo in particolar modo e speravo che i nostri atleti riuscissero a compiere una giornata memorabile. Così non è stato, peccato! L’unica nota positiva è stata la prestazione di Davide Gabburo che si è messo in luce nella fase calda della corsa, dimostrando di avere i numeri giusti per ottenere presto qualche importante risultato”. Si deve dare una svolta drastica, importante. Gli atleti in primis hanno voglia di riscatto e spingeranno a tutta sull’acceleratore affinché si arrivi il prima possibile sui livelli prestabiliti. Il tecnico Frassi al pari di Fanini non cerca scappatoie da una situazione poco gradita anche lui (che nel 2017 è stato l’unico tecnico italiano a vincere due prove della Ciclismo Cup). In programma adesso ci sarà un'altra corsa a tappe francese di assoluto prestigio, il 50me Tour Cycliste International du HAUT VAR MARTIN (domani e domenica) e anche se una vittoria appare ardua da ottenere, il D.S. pisano sa bene che i suoi atleti dovranno affrontare la corsa pronti a dare sempre il 110%. Infatti, un risultato autorevole, condizionerebbe in maniera forte e positiva l’atmosfera all’interno del team. I selezionati per l’HAUT VAR MARTIN sono: Bernardinetti (ITA), Gabburo (ITA), Zullo (ITA), Stussi (SUI), Freuler (SUI), Yustre (COL) e Banushi (ALB). Una formazione che, con le giuste convinzioni, saprà rialzare la china con orgoglio ed ottenere qualcosa di buono. “Abbiamo tutti i mezzi per fare bene – commenta Frassi – sappiamo che ad oggi c’è soltanto da migliorare ma con la dovuta calma arriveranno i risultati. Condivido la visione di Fanini e capisco il suo disappunto per come si sono svolte alcune gare. Lui è un passionale che, come tutti noi, mette anima e cuore nel team. Però io resto estremamente fiducioso, dato che sono pienamente consapevole del talento e del valore dei miei corridori e posso garantire che con la giusta dose di cattiveria, entusiasmo e determinazione, quest’anno arriveremo a toglierci soddisfazioni che per molti oggi sembrano quasi inimmaginabili”.

 

 

DOLOMITICA BRENTA BIKE - La Dolomitica Brenta Bike 2018 sarà ancora una volta il quarto appuntamento di Trentino MTB, una sfida sulle ruote grasse di scena il 1° luglio al cospetto delle Dolomiti di Brenta e sugli sterrati di Pinzolo e Madonna di Campiglio. Due i percorsi proposti: un competitivo di 55 km e 2300 metri di dislivello e, novità assoluta, un non competitivo di 42 km e 1500 metri di dislivello che farà salire in sella anche i non agonisti o i meno “attenti alla classifica”. Gli “eredi al trono” sono Samuele Porro, autore di una performance da urlo lo scorso anno, e Simona Mazzucotelli, capace di mettere in fila le favorite e di aggiudicarsi poi l’intero circuito. Avvincenti i tracciati di gara, il competitivo presenta la mirabile impennata Top Peak – Graffer al 28% di pendenza massima, fra salite e discese a perdifiato con “molti più chilometri su sentiero e single track”, annuncia il C.O. della Dolomitica Brenta Bike. Il non competitivo sarà comunque tutto da vivere, con la salita più lunga ‘Circinà’ a sfornare una pendenza massima del 20%. Alla modica cifra di 25 euro ci si può già iscrivere, ricordando che sabato 30 giugno ai più piccoli sarà riservata la “Dolomini”. Numerose anche le attrazioni da vedere e da gustare, avendo come punto di partenza il Brenta Bike Park di Pinzolo, a cominciare da Madonna di Campiglio, nota stazione di soggiorno invernale nonché uno dei maggiori poli sciistici a livello nazionale, ma capace di regalare sorprese anche in estate. Nel Parco naturale provinciale Adamello-Brenta si trovano invece le belle cascate di Nardis, gettandosi in valle da quota 921 metri, ma l’intera Val Genova è uno spettacolo e la più estesa area protetta della provincia di Trento, non a caso nota come la “valle delle cascate”. Le Dolomiti di Brenta Patrimonio UNESCO valgono da sole il prezzo del biglietto, senza contare le infinite prelibatezze locali fra formaggio Spressa DOP, polenta con selvaggina e torta di fregolotti, insomma un menù ricchissimo da completare dalla A alla Z.

 

 

 

COPPA CARNEVALE ACSI PESARO URBINO - PRIMA CORSA. Claudio Valentini (Benessere e Sport - Santarcangelo di Romagna) e Luca Quacquarini (Bike Club Café) evadono al giro di boa e chiudono nell’ordine, aggiudicandosi ognuno il primato di categoria. Bronzo a Piero Mascetti, consocio del vincitore, davanti a Carlo Dolci (primo di settore) e Roberto Magnoni. SECONDA GARA. Identico copione, con il falconarese Gianni Papa (Bike Club Café - Loreto) e Gianluca Cognini (Giuliodori Renzo – Bike Club Café - Appignano) ad aggiudicarsi rispettivamente oro e argento. Terza piazza assoluta ad Alessandro Berardi (migliore della propria categoria), davanti a Massimo Forti e Lorenzo Mangialardo. TERZA KERMESSE. Comandano in 17, per diventare 25. Sopravanzano tutti i gialloneri del team appignanese. Vince Matteo Spadoni, seguito dal consocio Riccardo Fioretti (tandem del Giuliodori Renzo – Bike Club Café, che si aggiudica il trofeo di squadra). Terzo si piazza Giampaolo Busbani (Cicli Copparo – Ancona). Ognuno sale al vertice del proprio comparto. Quarto Lorenzo Sbaffi. Quinto Davide Tonucci. CORONA ROSA per Emanuela Sampaolesi (O.M.M. Melania) seguita da Gioia Chiodi. LA 4^ COPPA Carnevale è tutta sprint, per la cura della scuderia Giuseppe Tonucci e per la regia di Alessandro Palazzi. L’APERTURA STAGIONALE dell’Acsi Pesaro Urbino centra il bersaglio del successo. Corrono in 107 da varie regioni italiane sul fluido Circuito ‘Marconi’ (Km 2,3 per 18 ripetizioni), in zona Trave. ONORATA LA MEMORIA di Filippo Palazzi (“Pippo c’è”), a due anni dalla tragica e prematura scomparsa. Puntuale l’operato dei giudici-dirigenti acsini (Luigi Piccini, Claudio Romani, Giordano Pedinotti, Massimo Ligi). GRAZIE A TUTTI. PATROCINIO: COMUNE DI FANO (presente l’assessore allo Sport, Caterina Del Bianco). Coppe in palio: Crainox srl, Fuligni giochi & sport, Crai Fano, Casa della Piadina, Nuova Servigomme. SUPPORTO: ENTE CARNEVALESCA FANO. Sostegno & gemellaggio: La Bici nel Cuore.

 

 

TOUR OF THE ALPS - Sono passati 32 anni da quando, nel 1986, Greg Lemond conquistava il suo primo Tour de France, iniziando di fatto il percorso che ha portato alla globalizzazione del ciclismo. Dall’Europa, il ciclismo ha conquistato America, Oceania ed Asia ed Africa – venendone a sua volta, e in diversa misura, conquistato. Proprio l’Africa ha visto, tre stagioni fa, la sua prima formazione conquistare la ristretta cerchia dei World Teams. E’ il Team Dimension Data, che torna quest’anno al via del Tour of the Alps (16-20 Aprile) per la prima volta dal suo ingresso nella prima categoria del ciclismo mondiale: negli anni, la formazione sudafricana ha portato numerosi atleti africani al debutto sulla scena professionistica globale, conquistando successi importanti anche grazie all’esperienza di atleti di fama internazionale come Mark Cavendish, Stephen Cummings ed Edvald Boasson Hagen. La prossima sfida da vincere per la squadra del Team Principal Douglas Ryder è la conquista del podio di una grande corsa a tappe. Per farlo, il Team Dimension Data punta su un “cavallo di ritorno”: il sudafricano Louis Meintjes (sopra nella foto Mosna), tornato alla casa madre dopo un biennio trascorso alla corte di Beppe Saronni tra la Lampre-Merida e il Team UAE Emirates. Ottavo assoluto nelle ultime due edizioni del Tour de France, Meintjes ha deciso stavolta di concentrare le proprie attenzioni sul Giro d’Italia, individuando nel Tour of the Alps lo snodo cruciale nell’avvicinamento al grande obiettivo stagionale. Scalatore con buone doti anche sul passo, Meintjes non è una novità assoluta della corsa organizzata dal G.S. Alto Garda. Con la maglia del Team MTN-Qhubeka - la cui eredità è stata raccolta proprio dalla Dimension Data - nel 2015 l’atleta sudafricano conquistò la maglia di miglior giovane al Giro del Trentino, classificandosi in ottava posizione. Meintjes riuscì a mettersi in luce nelle tappe con arrivo a Brentonico e Fierozzo, facendo intravedere il potenziale poi confermato negli anni successivi sulle strade di Tour de France e Vuelta a España. L’Africa non è mai stata rappresentata sul podio finale del Tour of the Alps e del Giro d’Italia. Meintjes proverà a riscrivere la storia, affiancato da una squadra molto competitiva in salita, a partire dal basco Igor Anton che si è soffermato sulle ambizioni del capitano. " Louis è ancora giovane, ma ha già saputo piazzarsi per tre volte nei primi 10 in una grande corsa a tappe. L’obiettivo è ambizioso, ma ha tutto il potenziale per farcela.” Intanto, un altro famoso atleta di natali africani (anche se non di bandiera sportiva) è tornato alle corse in Spagna, cominciando un avvicinamento al Giro d’Italia che dovrebbe passare proprio dal Tour of the Alps. Dall’Africa alla conquista delle Alpi: chissà che non sia questa la volta buona.