Gio05022024

Aggiornamento:07:25:21

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Il Giro d'Italia fa da mossiere al 40° Gran Premio Arredamenti Berutti

Alba (Cn) –  Un bell’abbinamento quello studiato dall’ASD Arredamenti Berutti per il suo omonimo 40° Gran Premio Ciclistico, intitolato alla memoria dei fratelli Pietro e Giuseppe. Mattinata calda e piena, tra i corridori e l’organizzazione della partenza del 94° Giro d’Italia e, subito dopo, la corsa amatoriale più vecchia della provincia di Cuneo, un evento sportivo senza precedenti, almeno qui da noi, che ha portato 211 corridori sul circuito albese.

 

Come detto la giornata è iniziata con la presentazione di tutti i ciclisti partecipanti al Giro, nel piazzale della Ferrero, tutti quanti disponibili a firmare autografi e rilasciare dichiarazioni. Da Garzelli a Contador, Scarponi, Nibali e altri ancora, circondati da un’aura di simpatia e cordialità che rende il nostro sport tanto popolare. Quando la carovana si muove verso Parma per la prima tappa del Giro, restiamo, insieme a qualche migliaio di altri sostenitori, per un momento orfani di ciclismo. Ma noi ci rifacciamo subito e raggiungiamo a piedi il piazzale dell’Arredamenti Berutti dove, tra poco inizierà la manifestazione amatoriale che è anche valida come 2ª prova di Campionato Provinciale. Lo scenario è leggermente diverso ma le facce sorridenti dei corridori sono simili a quelle viste poco fa. Regna la stessa allegria e cordialità che ci fa amare il ciclismo. Alle ore 15, la “carovana” è pronta, auto dei Carabinieri, Vigili Urbani, Giudici di Gara, Scorte Tecniche e corridori, dopo avere ancora per una volta, così come questa mattina al Giro, ricordato la memoria di Pietro Ferrero, si muovono per la partenza della prima fascia, 112 concorrenti fino a 43 anni, per otto giri del circuito albese di 10,5 km con un totale di 84 km.

L’avvio è velocissimo e il primo giro scorre velocemente senza che nessuno riesca a guadagnare un metro. Sono gli atleti della Ciadit Sumin che controllano la corsa, mantenendo alta l’andatura. Al secondo passaggio sulla linea del traguardo vediamo transitare tutto il plotone in una lunga fila indiana, tirato da Federico Fissore, Padoan e Pacchiardo, Dal primo all’ultimo del gruppo ci sono ben 30” di distacco. La musica non cambia anche nelle tornate successive, scosse solo da un tentativo di Nebbiai e Pacchiardo con altri due non identificati corridori. Tentativo che si esaurisce presto grazie alla reazione di Magnaldi, Mondo e Scaglia, prontamente imitati dal resto del gruppo, in testa al quale, anche nelle tornate più avanti, notiamo spesso, ancora Mondo, Padoan, Franco Carlevero, Peluffo, Michielon e Mosso. Al suono della campana che decreta l’ultimo giro provano ad evadere, Bertolino, Ruella, Mondo, Alladio, Raviolo, Carlevero, D’Apollo, Malfatti e altri due corridori. I dieci guadagnano una buona manciata di secondi ma l’accordo non è perfetto e dietro la Ciadit Sumin tira a manetta. Ai meno 3 avviene il ricongiungimento. Prova ancora a ripartire Franco D’Apollo ma, dopo meno di un chilometro è raggiunto. I cento concorrenti rimasti in gruppo si lanciano per la volata. Agli 800, approfittando di un micro rallentamento, parte Danilo Riva ma Sergio Fissore lo va a stoppare. Nell’attimo di pausa che ne segue, siamo ai 350 metri, balza in avanti Pacchiardo. E’ una mossa un po’ azzardata ma lui ci ha già abituati a queste uscite. L’atleta del Ciadit Sumin riesce a guadagnare 5 metri. La linea d’arrivo si avvicina ma anche Caporali che, perso l’attimo fuggente, cerca di rimediare. Pacchiardo non molla e vince esultante. Ben meritata anche la piazza d’onore del veterano Caporali, affiancato ma non superato da Testai in rimonta. Al quarto posto si classifica Accossato, seguito da Amicucci, Ferracin, Federico Fissore, Alberto Conte, Cocino, Bruzza, Enrieu, Riva, Michielon, Daghero e Barra. Media strepitosa: 43,820 km/h.

Ma non è da meno, almeno nelle prime tornate, la media dei 99 seconda fascia, dai 44 anni in su che, dopo quattro giri hanno lo stesso tempo di percorrenza dei più giovani concorrenti. Ma veniamo alla cronaca. Al primo passaggio sulla linea del traguardo un ardito Picatto precede Bertolini, Panepinto e Nervo. I quattro viaggiano con 100 metri di vantaggio su Ostorero che precede di una decina di metri tutto il gruppo allungato. Al secondo passaggio sono tutti insieme ed è Panepinto che tira, davanti a Bagnasco e Luciano Canino. Stessa situazione statica, si fa per dire, al passaggio successivo, quando in testa troviamo, Andreose, Ferrero, Giacchino, Salvatico e Bonino. Non cambiano le cose nemmeno nel quarto giro, quando troviamo in testa ancora Panepinto e Picatto, seguiti da Viviano e Giacchino. Ma nella quinta tornata le cose cambiano. Escono in avanscoperta Rosario Canino e Cifarelli, subito seguiti da Ferrero, Giletta e Soro ma il plotone, pur allungandosi, ricuce lo strappo. Ripartono quasi subito, Soro, Luciano Canino, Fracassi e Giletta. L’azione è buona e Cifarelli non se la lascia sfuggire, imitato da Cavallo, Bonino, Ferrero e Viviano. I nove fuggitivi prendono decisamente il largo. Li seguono, a 15”, Di Muri, Fornasari e Chiesa, con alle spalle il plotone allungatissimo. La fuga prende presto un vantaggio rassicurante superiore al minuto, nonostante il tentativo di Giacchino e Pagani di riagganciarsi.

Il suono della campana, per i fuggitivi è come il suono della carica: vistisi imprendibili, i nove battistrada iniziano a darsi battaglia. Parte Fracassi e si fanno sotto Canino e Soro, poi arrivano anche Cifarelli e Giletta. Gli altri rimangono a 15” mentre Bonino, Viviano e Ferrero si staccano definitivamente e quest’ultimo è riassorbito dal gruppo. All’ultimo chilometro allunga ancora Fracassi ma questa volta soltanto Soro riesce a raggiungerlo. I due si avviano rapidamente verso il traguardo. Ai 200 metri, Soro inizia lo sprint. Fracassi che si è sobbarcato le ultime centinaia di metri tenta una rimonta impossibile ma riesce solo ad affiancare il rivale. A qualche metro, Giletta supera Canino nello sprint che vale il terzo posto, mentre Cifarelli, a 15”, esulta raggiante per il suo ennesimo successo nei supergentleman, categoria nella quale è entrato solo da quest’anno. Nelle dichiarazioni del dopocorsa dedicherà questa sua vittoria alla sua e a tutte le mamme di cui oggi ne è la festa. Con lui arriva Cavallo, mentre Bonino e Viviano sono a 20”. A 55” è la volta di Ostorero a regolare l’affluenza del gruppo sulla linea del traguardo. Lo seguono, Rovere, Merlo, Marletta (2° sgA), Rosario Canino, Marando, Lorenzoni (3° sgA), Isaia, Martina, Vincenzo  Canino e tutti gli altri, tra i quali, Bruno Negro vince, davanti a Marino Giuliano, la classifica degli sgB e Shara Giuliano, quella delle donne. La media della corsa è 42,994 km/h.

Un abbondante, dolce e, visto il caldo di oggi, gradito rinfresco, stempera i bollori delle gare, in attesa della premiazione, officiata da “patron” Giovanni Berutti, Applausi, premi e foto ai podi delle gare e coppe alle società, tra le quali, la Ciadit Cicli Sumin conquista quella più bella del primo posto, davanti a Vigor Cycling Team e Pedale Carmagnolese.

Ora, dopo la 2ª prova, il Campionato Provinciale Strada vede al comando, Paleni, Alessandro Nervo, Giaccardi, Mondo, Ferracin, Rosario Canino, Giletta, Marletta, Negro e Shara Giuliano, rispettivamente nelle categorie, debuttanti cadetti, junior, senior, veterani A, veterani B, gentleman, sgA, sgB e donne. Al momento di pubblicare il presente articolo apprendiamo della tragica morte del giovane professionista belga Wouter Weylandt, una fatale perdita e un sacrificio allo sport che piangiamo con tutto il mondo del ciclismo

 

 

 

Testi e foto di Valerio Zuliani