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Il ruolo delle donne nella FCI, risposta del Presidente Renato Di Rocco all’articolo del Corriere della Sera del 16 novembre 2016

 

 

In campagna elettorale è lecito attendersi programmi e critiche fondati sui fatti. L’articolo del Corriere della Sera del 16 novembre u.s. a firma di Marco Bonarrigo, nel presentare la candidatura di Norma Gimondi alla Presidenza, denuncia la sottovalutazione del ruolo delle donne nella Federazione Ciclistica Italiana. Ora, questa è una deformazione dei fatti grossolana e offensiva. In termini assoluti nessuno può negare la necessità di dare sempre più spazio al ruolo delle donne nell’ambito sportivo e negli altri ambiti della società italiana. Ignorare però che la Federazione Ciclistica ha valorizzato negli ultimi anni le donne come mai in precedenza e come nessun’altra Federazione Sportiva, va contro ogni evidenza perché tocca uno dei fiori all’occhiello dell’attuale gestione dopo oltre un secolo di assoluto “maschilismo”.

Ogni giudizio di merito va commisurato alla situazione preesistente, va storicizzato, altrimenti si fa solo facile demagogia e nello zelo si rende un cattivo servizio alla verità e, in fin dei conti, alla stessa candidata.

È un falso “storico” innanzitutto offensivo nei confronti delle donne che ricoprono cariche importanti e danno un contributo fondamentale a tutto il movimento. Ne citiamo alcune: la Vice Presidente Nazionale Vicaria Daniela Isetti, una dirigente che ha un vissuto di competenze e di impegno maturato negli anni sia a livello territoriale che nazionale. La Segretaria Generale Maria Cristina Gabriotti nominata nel 2005, che garantisce la funzionalità dell’intero apparato federale con grande competenza.

La FCI è l’unica federazione con donne in queste due posizioni di alta responsabilità direttiva. E al livello di vertice ci sono anche Noemi Cantele, atleta pluri medagliata, dotata di formazione specifica tecnica e comunicazionale, e le altre componenti del Consiglio dal 2005 al 2016 quali Barbara Baratto, Alessandra Cappellotto, Daniela Fusar Poli, Eleonora Soldo.

La stessa Norma Gimondi è stata nominata nella Commissione Disciplinare e nel Collegio Arbitraggio insieme a Maria Laura Guardamagna. Fa parte dello staff UCI Francesca Rossi, coordinatrice della Commissione Antidoping. Inoltre, le tante inserite nei Comitati provinciali e nelle Commissioni regionali, tra i Giudici e Commissari di Gara.

È ancora poco? D’accordo, ma rispetto a prima è una vera rivoluzione rosa E non mancano le “paladine” capaci di portarla avanti. Se vogliamo dare un’informazione obiettiva, rendiamo intanto merito a queste donne e a chi le ha valorizzate invece di sminuirne il ruolo e l’importanza a fini strumentali.

Nessuna delle donne sopra citate è “una donna contro tutti”, ma sono “tutte insieme agli altri” partecipi e protagoniste attive dei progressi registrati dal ciclismo italiano.

Renato Di Rocco