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Mondiali Glasgow 2023: bronzo di Tommaso Frizzarin nel bmx juniores

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Con la prova in linea femminile si è concluso il primo mondiale multievent della storia del ciclismo. Al termine di dieci intensi giorni di gara l’Italia del pedale torna a casa con il bottino complessivo di 11 medaglie (2 ori, 4 argenti e 5 bronzi) e il 13° posto nel medagliere (12° per numero di medaglie) e, per quanto riguarda il paraciclismo, 19 medaglie (5 ori, 5 argenti e 9 bronzi) e il 7° posto nel medagliere.

Questo il dettaglio per singolo settore

STRADA - 1 oro, 1 argento, 1 bronzo
PISTA - 1 oro, 1 argento, 2 bronzi
PISTA PARALIMPICA - 3 argenti, 1 bronzo
STRADA PARALIMPICA - 15 medaglie
BMX - 1 bronzo
XCO - 1 argento
MEDIOFONDO - 1 argento, 1 bronzo

 

TOMMASO FRIZZARIN BRONZO NEL BMX JUNIORES

L’ultima medaglia arriva dal BMX grazie a Tommaso Frizzarin, che conquista il terzo posto del podio nella prova juniores battendo di appena un millesimo il colombiano Velasquez Carmona, che si deve accontentare della medaglia di legno. Oro e argento all'Argentina, che occupano i primi due gradini del podio con Thomas Maturano e Federico Capello.

Un successo che arriva al termine di una stagione travagliata, come racconta l'azzurro: "Quest'anno per me è stato tutto in salita, ma concludere con questa medaglia mi lascia una grande soddisfazione. La gara è stata molto divertente: in finale sono partito un po' largo perché ho sbagliato il quarto di finale, passando in prima curva, ma me la sono giocata fino alla fine con il colombiano e ho avuto la meglio".

Il BMX italiano torna quindi protagonista in una finale mondiale a distanza di due anni dall'oro di Marco Radaelli, a Papendal. Proprio Radaelli regala la seconda finale di questa giornata, tra gli U23. L'atleta dell'Esercito conclude all'ottavo posto, ma merita di essere ricordato che era il più giovane di tutti i finalisti e che in questa stagione ha sempre mantenuto un elevato standard di rendimento.

Tra le donne Elite caduta di Francesca Cingolani in semifinale: un peccato per l'azzurra, che però raccoglie punti in ottica olimpica.

Contento il CT Lupi, che sottolinea gli aspetti positivi di questo mondiale: "Abbiamo portato due giovani in finale e conquistato un podio. I risultati arrivano non solo per un singolo atleta. Il gruppo a mio disposizione è molto giovane. Bene Frizzarin e Radaelli, ma bravi anche Francesca Cingolani, una under che abbiamo schierato tra le elite in ottica olimpica, e Martti Sciortino, che pian piano sta tornando ai livelli che gli competono dopo il brutto infortunio."

 

IL BILANCIO DEL PRESIDENTE DAGNONI

"Sono stati mondiali particolari, dal punto di vista logistico e con un programma intenso, che hanno richiesto un impegno maggiore da parte di tutti. Per questo voglio ringraziare atleti, tecnici e staff e fare loro i complimenti per come li hanno affrontati. Il ciclismo italiano è abituato ad essere nelle parti alte del medagliere e senza dubbio mancano all’appello diverse medaglie, vista l’incredibile collezione di quarti posto e piazzamenti di questi mondiali.

Le cause sono diverse, alcune contingenti, come un programma che ha penalizzato alcuni nostri atleti impegnati su pista e che potevano anche essere utili nella prova in linea. Paghiamo anche una stagione intensa e sfortunata (penso soprattutto al settore femminile di strada e pista).

Altre cause sono legate alla cronica assenza di impianti. Una battaglia che portiamo avanti da tempo e che ci spinge a rinnovare il nostro appello alle Istituzioni affinché si possa trovare velocemente una soluzione soprattutto per quelle strutture (come Montichiari e Spresiano) che potrebbero essere messe a disposizione delle società in tempi brevi. Ricordo che gli impianti, non solo quelli per la pista ma anche per il BMX e il fuoristrada, permettono la preparazione dell’alto livello e sono strategici per la pratica di base, l’unica in grado di garantire un ricambio nel tempo.

Ultimo, ma non meno importante, il tema della sicurezza per chi usa la bicicletta che è vitale anche per i nostri atleti e atlete. Sarà forse un caso che i paesi in questo momento leader su strada sono anche quelli con il rapporto più favorevole di piste ciclabili/abitanti?

Nonostante questo, in ottica olimpica e paralimpica sono ottimista. I Mondiali di fine quadriennio hanno valore soprattutto guardando ai Giochi e noi stiamo lavorando per farci trovare pronti. Abbiamo atleti che credono nel nostro progetto e con i quali prepareremo nei prossimi mesi un programma mirato di avvicinamento all’evento. Confidiamo, da questo punto di vista, anche nella collaborazione dei rispettivi team, affinché insieme si possa trovare un percorso condiviso.

Abbiamo talenti indiscussi come Ganna, Balsamo, Longo, Milan, Fidanza, Consonni, Viviani.. solo per citarne alcuni, e giovani di grandi speranze come Milesi, Bianchi, Predomo, Avondetto, Paccagnella e i ragazzi del BMX (oggi a medaglia e in finale) che stanno crescendo rapidamente; il settore paralimpico si conferma tra i primi al mondo e anche sulla pista paralimpica stiamo facendo rapidi progressi grazie al lavoro svolto con i tandem.

Io sono fiducioso."

PROVA IN LINEA DONNE - VINCE LOTTE KOPECKY - Lotte Kopecky (4:02:12) si aggiudica la prova in linea conclusiva di questi campionati del mondo di Glasgow. La belga anima la corsa quando mancano quaranta chilometri alla conclusione insieme alle favorite del gruppo, che arrivano poi sgranate al traguardo. Al secondo posto la dominatrice della stagione, l’olandese Vollering che in volata (e con prodigioso recupero nell’ultimo chilometro) ha la meglio della danese Ludwing.

Prima delle italiane, Silvia Persico, 12^ a 4’34”. Chiara Consonni è 20^ a 5'13"; 29° posto di Elisa Balsamo, a 8'26. Con lo stesso tempo Elena Cecchini (30) e Soraya Paladin (31).

Silvia Persico: "Non sono contenta della gara. Ho forse speso troppo all'inizio per tenere il passo della Kopecky e l'ho pagata nelle fasi finali. Speravo in un piazzamento migliore."

Il CT Paolo Sangalli: "Ci siamo fatti sorprendere in partenza e abbiamo speso energie per recuperare. Quando la corsa è entrata nel vivo Silvia non ce l'ha fatta a tenere la belga, che sapevamo essere l'atleta di riferimento. Alle ragazze non posso rimproverare nulla, vista l'avvicinamento travagliato per molte a questo mondiale."

TEAM RELAY PARACICLISMO

Niente da fare per la Nazionale paraciclismo di Pierpaolo Addesi, che a causa di una caduta non termina la prova a staffetta di chiusura del Mondiale. A metà del penultimo giro, con gli azzurri in seconda posizione provvisoria, Luca Mazzone sbatte contro una transenna, cade ed è costretto a fermarsi, chiudendo così i giochi per l'Italia, in gara oggi anche con Federico Mestroni e Diego Colombari. Si chiude con 15 medaglie la rassegna iridata degli azzurri del paraciclismo, che già domani raggiungeranno Rotterdam per il campionato europeo.

"È stato un buon mondiale, abbiamo lavorato bene e in armonia. Sono arrivati diversi quarti posti che ci stanno un po' stretti, ma la condizione che ho visto era ottimale: avevo chiesto ai ragazzi di essere al top per questo evento e per gli Europei successivi, e così è stato. Le soddisfazioni sono arrivate soprattutto grazie al lavoro di squadra, come abbiamo potuto vedere con la prova H3 in cui hanno collaborato tutti per la vittoria di Testa. Siamo a buon punto anche con il tandem, un progetto di sviluppo nato solo quest'anno e che ci ha già catapultato tra i migliori (4° posto maschile, 6° femminile, ndr). Dobbiamo solo continuare a lavorare così e dare il massimo in vista di Parigi, sia su strada che su pista".

CICLISMO INDOOR

Nel ciclismo indoor sesto posto di Magdalena Müller nella prova vinta dalla tedesca Ramona Dandl.