Mar05212024

Aggiornamento:07:12:31

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Arriva a Piacenza la sesta tappa del Giro Donne

Presi come riferimento le sedi di partenza e di arrivo, sembrerebbe una frazione del Giro Donne adatta alle velociste. Invece il Giro Donne ha reso una giornata che potrebbe essere di transizione una vera giornata di ciclismo. Da Fontanellato, dove si parla il dialetto fidentino, sino a Piacenza, dove il confine tra Emilia e Lombardia si fa flebile. Ma non in linea retta. Centoventotto chilometri per nulla banali. Prima un tour perfettamente pianeggiante ad inizio giornata. Attraverso San Secondo, Busseto, la città di Verdi. Sino a Monticelli d’Ongina, la capitale mondiale dell’aglio. Poi la corsa piegherà verso Caorso in direzione dell’Appennino. E qui si entra nella parte più attesa della tappa. Cambia l’altimetria insieme al paesaggio che circonda ed accompagna la carovana. Dopo Fiorenzuola si sale dolcemente sino a Carpaneto Piacentino. Si salirà sino a Ponte Dell’Olio ed oltre. Per passare da Vigolzone e da Grazzano Visconti, piccolo gioiello medioevale della storia italiana. Le colline piacentine non faranno la differenza, ma spezzeranno il ritmo agli squadroni delle velociste aprendo l’ultima parte di giornata a soluzioni alternative alla volata. Il finale che riporta verso la città di Piacenza, che ha dato i natali all’iridata in carica Giorgia Bronzini, è in discesa. Veloce e filante. Potrebbe permettere anche alle ragazze in difficoltà sulla salita, di poter rientrare o comunque di ridurre non poco il ritardo. Non è una tappa da poter sconvolgere la classifica generale. Ma di sicuro non è livellata su misura per le sprinter pure. Attesissima sul traguardo piacentino sarà Giorgia Bronzini, simbolo iridato di un movimento come quello del ciclismo femminile, in forte ascesa. In tutti i sensi.