Dom10062024

Aggiornamento:04:19:54

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The Traka: a Girona, in Spagna, ecco la gara gravel più dura al mondo

 

 

Girona è un’area della Spagna con una grande tradizione ciclistica che è stata scelta come base da centinaia di rider professionisti su strada, tra cui Ben O’Connor, leader del Team AG2R CITROËN, che trovano nella regione spagnola le condizioni perfette per i loro allenamenti. Ma a salire in cattedra questo weekend saranno gli amanti del fuoristrada che parteciperanno a The Traka, una delle gare gravel più dure al mondo e che apre l’edizione 2023 della Gravel Earth Series.

The Traka èuna delle competizioni gravel più esaltanti e impegnative al mondo e prevede quattro distanze: 60 km, 100 km, 200 km e 360 km. Tutti e quattro i percorsi richiedono resistenza, capacità di recupero e forza, ma noi ci concentreremo sulla più importante: quella dei 360 km.

The Traka 360 km in realtà conta 367 km, rendendola ancora più brutale. Il percorso comprende 311 km di fuoristrada e solo 56 km di asfalto.

Una combinazione di per sé già molto impegnativa, ma se poi aggiungiamo gli oltre 4.500 metri di salite, con un’altitudine massima di 420 metri, avremo uno degli eventi gravel più duri in circolazione.

Nel 2022, il primo corridore nella gara maschile ha tagliato il traguardo dopo 13 ore e 20 minuti mentre la prima rider nella gara femminile lo ha tagliato dopo 18 ore e 30 minuti. Il “primo corridore” è stato proprio Mattia De Marchi, che ha anche vinto The Traka 360 km nel 2021. Il ciclismo scorre nelle vene dei De Marchi: il cugino di Mattia è il ciclista professionista Alessandro, che ha gareggiato nel World Tour per oltre un decennio.

Anche Mattia è un ciclista niente male, avendo percorso oltre 40.000 km all’anno come membro del collettivo Enough Cycling, un gruppo di ciclisti “che corrono e gareggiano (per lo più) sul gravel, ma non solo per il gusto di farlo”.

Il collettivo Enough Cycling cerca di ispirare tutti a salire in bicicletta, sia che si tratti di un nuovo commuter o di un esperto ciclista di gare di fondo. La filosofia del collettivo è basata sull’inclusività, sull’incontro tra persone diverse e sull’utilizzo delle migliori attrezzature. Un progetto supportato da Campagnolo, che sostiene il collettivo con i propri prodotti, come il gruppo Ekar a 13 velocità, che offre una rapportatura ideale per affrontare le salite catalane più ripide a The Traka.

Il collettivo è tornato per l’edizione 2023 ed è uno dei pilastri del gruppo, Federico Damiani, a spiegare le caratteristiche della prova spagnola.

“La 360 km ha un fantastico percorso: tratti impegnativi e segmenti gravel molto veloci si combinano perfettamente per dare luogo a una gara molto interessante. E attraversano ambientazioni meravigliose… la nostra preferita è Cap de Creus”. “Per quanto riguarda le scelte tecniche, tutto dipende da come si vuole correre o gareggiare. Naturalmente useremo i gruppi Ekar come sempre, ma l’assetto potrà essere diverso, da corridore a corridore. Nel collettivo abbiamo rider piuttosto veloci che puntano a un buon risultato: avranno rapportature piuttosto aggressive, come 40/9-42. Se l’obiettivo è solo quello di finire, 38/10-44 è la strada da seguire. Una scelta conservativa consente di risparmiare le gambe in salita, assicurandosi di finire l’intero percorso di 360 km”.