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Back Strada Team La maturazione di Fabio Chinello: a tu per tu con Paolo Santello cuore, mente e motore della squadra

La maturazione di Fabio Chinello: a tu per tu con Paolo Santello cuore, mente e motore della squadra

 

 

Il progetto di Area Zero D’Amico ha come fulcro la maturazione dei giovani corridori che compongono le fila del team. Per la squadra continental tutta italiana la stagione 2014, gara dopo gara, ha rappresentato un percorso di crescita.

Tra coloro che hanno dimostrato una grande crescita c’è sicuramente Fabio Chinello, padovano di Brugine classe 1989, quest’anno già 4 volte sul podio e sei volte nella Top5 ma soprattutto vicinissimo al successo nelle ultime apparizioni di fine settembre, in gare di alto livello, con il 5° posto alla Coppa Bernocchi, prima prova del Trittico Lombardo, e il 3° posto al Memorial Pantani.

Invece tra coloro che vivono più intensamente le emozioni di Area Zero c’è sicuramente Paolo Santello, il preparatore atletico del team che segue quotidianamente i suoi ragazzi. Preparatore ma non solo, Paolo Santello, classe 1951 veneto di Pianiga (Venezia), è colui che più di ogni altro ha lavorato con impegno, passione e dedizione insieme ai team manager Ivan De Paolis e Andrea Tonti alla realizzazione del progetto Area Zero.



Santello possiamo dire che Area Zero D’Amico sta facendo una bella stagione?


“Direi di si, la stagione per la nostra squadra sta andando abbastanza bene e le ultime gare del calendario italiano che abbiamo disputato ci hanno regalato delle belle soddisfazioni, ma sappiamo che c’è ancora tanto lavoro da fare. Noi restiamo con i piedi, anzi con le ruote, per terra. Siamo una piccola squadra, ma abbiamo le idee chiare e soprattutto con passione, lavoro e impegno ci stiamo affermando come una bella realtà del gruppo.”

Le ultime gare hanno portato alla ribalta soprattutto il nome di Fabio Chinello, cosa ci dice di questo ragazzo?

“Conosco Fabio da molti anni lo seguo e lavoro con lui già da quando correva tra i dilettanti dove troppo spesso veniva considerato solo come un velocista puro, per i classici circuiti piatti e veloci di inizio stagione. Invece io so che Fabio è molto di più. Per questo motivo con lui ho sempre insistito tanto sull’importanza di lavorare sul fondo, per acquisire tenuta anche su distanze e percorsi più impegnativi. E’ un ragazzo che è maturato un po’ tardi ma adesso ha raggiunto un ottimo livello. Quando siamo partiti con il progetto Area Zero l’ho voluto con noi oltre che per le sue doti di corridore anche perché so che è un ragazzo serio e un grande lavoratore. Ha tutte le carte in regola, sia a livello di testa che di gambe, per emergere ma deve continuare a lavorare con impegno e determinazione.”

Quindi per lei che tipo di corridore è Fabio Chinello?

“Secondo me Fabio è più un passista veloce che non uno sprinter puro. Non lo dico solo io ma a parlare sono i risultati che ha ottenuto. Il podio con il terzo posto al Memorial Pantani è un buon risultato ma il vero capolavoro penso che lo abbia compiuto alla Coppa Bernocchi. Quel giorno infatti in salita si sono staccati corridori importanti, in gara c’erano squadre forti sia Pro Team che Professional, c’era la nazionale italiana in prova per il mondiale, e Fabio ha tenuto testa ai migliori arrivando a disputare la volata e provando anche a vincerla.”

Secondo lei cosa ha portato Chinello a ottenere questi risultati?


“Direi che questi risultati non sono un caso, ma il frutto della maturazione che Fabio ha fatto quest’anno, passo dopo passo. A inizio stagione non era molto convinto delle sue possibilità, ma si sa che il salto tra i prof per un giovane non è mai facile. Nella seconda parte di stagione però le cose sono cambiate. Correndo ha acquisito le capacità e gli automatismi necessari per essere li davanti con i migliori. Si è soprattutto auto convinto delle sue reali capacità e così ha preso sicurezza. Inoltre è calato molto di peso, merito anche del lavoro importante cha abbiamo fatto durante l’estate nei vari ritiri in montagna a Bormio, ma penso che sia stata soprattutto l’esperienza alla Vuelta a Colombia ha fare scattare una molla nella sua testa. Testandosi in una gara di due settimane, che per certi aspetti possiamo paragonare a un grande giro, ha capito l’importanza di faticare, di allenarsi tanto e di correre tanto.”

Santello dove può arrivare Fabio Chinello?


“E’ presto per dirlo, siamo solo all’inizio, c’è ancora tanto lavoro da fare, però è sicuramente un corridore che ha i numeri per andare lontano. Adesso senza guardare troppo avanti però, pensiamo subito alle prossime corse che attendono Area Zero in questo finale di stagione che sono il Giro dell’Emilia e il Gp Beghelli. La più adatta alle caratteristiche di Fabio è sicuramente, quella di domenica, il GP Beghelli. Ci auguriamo di vederlo ancora li davanti per fare una buona prova all’altezza dei migliori…e poi chissà, non ci poniamo limiti.”

 

Ufficio Stampa AT Communication